Crema, 21 novembre 2017


A proposito della giornata mondiale mondiale dei poveri, un lettore ci scrive.

Domenica scorsa il vescovo di Crema ha organizzato un pranzo con i "poveri" della città. Ad accoglierli, oltre al calore e all'affetto del vescovo, anche la stampa e i fotografi, pronti a immortalare persone che - a mio avviso - saranno povere, ma che conservano pur sempre diritto a vedere tutelata la propria dignità e riservatezza. Un tempo i nostri preti e i nostri vescovi avevano ben impresso il monito evangelico che dice: "Quando fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta" (Mt. 6,3). Ora, dinanzi a una Chiesa che sempre più vuol stare al passo coi tempi e appare molto preoccupata del consenso, questo passo appare fuori moda. Sarò anch'io fuori moda, ma rimango convinto che certi gesti, di per sé belli e doverosi, debbano rimanere nascosti.

Raccontarli, infatti, significherebbe che la gratuità che ci chiede il Vangelo non ci va giù! Almeno un sorriso, un grazie, un bravo, da qualcuno deve arrivare. Invece no, dice il Vangelo: "Se cerchi approvazione, rovini tutto". Sono certo che il vescovo Daniele Gianotti avrà ancora molte occasioni per dimostrare la sua attenzione verso i poveri, ma non smetta mai di ricordarci che la vera gioia della carità nasce dalla gratuità silenziosa del bene che uno fa all’altro e che appaga più di mille ringraziamenti.

Flavio Rozza