Crema News - No all'ospedale di Cremona

Crema, 25 giugno 2020


Il consigliere di regione Lombardia Marco Degli Angeli torna sulla questione del nuovo ospedale di Cremona. Si era già espresso a riguardo con una nota congiunta con il Sen.Toninelli a riguardo in data 8 giugno tuonando: “Basta sprechi, sii valorizzino le strutture esistenti e si pensi ad un nuovo modello sanitario con al centro medici e operatori sanitari”.

A tal riguardo il consigliere Degli Angeli ha anche presentato alla giunta Fontana un’interrogazione con risposta scritta con oggetto “realizzazione nuovo ospedale di Cremona”. Obiettivo comprendere quando e con quali fondi l’ospedale verrà costruito ( a quanto pare verrà finanziato con fondi di Regione Lombardia e non con i fondi del Mes ndr). Ora, a distanza di due settimane circa, a far sentire la voce del cremasco sono i protagonisti dell’ospedale: i 23 medici del Maggiore di Crema che hanno redatto e firmato una lettera inviata quindi ai vertici di Regione Lombardia, sostenendo come la costruzione di un nuovo ospedale non sia necessaria e come, al contrario, sia invece fondamentale rafforzare la medicina di prossimità.

Il Primo firmatario della missiva è il dottor Attilio Galmozzi, medico di pronto soccorso che ha più volte posto l’accento su come “i lombardi meritano una sanità pubblica di qualità che sia in grado di curarli”. Senza tanti orpelli è questo il punto di vista dei medici. Questa la lotta di Degli Angeli, che contro le barricate della politica degli sprechi tuonano nuovamente: “Sono completamente d'accordo con quanto scritto dai medici. Servono investimenti nella rete dei medici di famiglia e nella sanità territoriale, quella che il centrodestra ha smantellato in questi anni. Portiamo i territori, dal cremasco al cremonese al casalasco al centro dell'agenda di revisione della nostra sanità. Bisogna partire dai bisogni”.

La lettera dei medici è chiara e trasparente. Non lascia spazio a nessun dubbio: “Serve più territorio - scrivono nella lettera i medici - e lo abbiamo vissuto drammaticamente in questi mesi di emergenza sanitaria dove il territorio, inteso come medicina di prossimità, è stato assente”.

Colpevoli gli anni di disinvestimenti e di tagli alle risorse tra cui i posti letto. Rea anche una medicina territoriale sempre meno presente e accessibile. “Tutti elementi - chiosano i medici - che hanno rappresentato il fulcro del fallimento gestionale dell’emergenza Covid”.


Nella foto, ospedale di Crema