Crema, 17 marzo 2016

Gentili Sindaci,

il tema da voi sollevato pone l’attenzione su un problema che necessita senza alcun dubbio di un confronto condiviso e di un impegno comune da parte di tutti i livelli istituzionali. Per quanto ci riguarda, a tale impegno non vogliamo sottrarci e per questo assicuriamo sin da ora il nostro interessamento.

La dimensione del fenomeno relativo all’allontanamento di minori dalla propria famiglia e il loro affidamento in strutture esterne, in costante crescita negli ultimi anni, insieme al recente nuovo problema di una sempre più consistente presenza di minori stranieri non accompagnati (che trovano accoglienza quasi esclusivamente nei servizi residenziali), impone a tutti noi la ricerca di soluzioni qualitativamente e socialmente adeguate, sostenibili e appropriate ai bisogni del minorenne. Ed è proprio in funzione di questo obiettivo che i Comuni non possono essere lasciati soli.

Sopportare, infatti, un carico economico che per gli enti locali si stima equivalga a circa un miliardo di euro all’anno per l’affido dei minori, senza alcuna possibilità di programmazione data l’imprevedibilità della spesa, sta diventando sempre più problematico per i bilanci dei Comuni, considerata oltretutto la molteplicità di diversi altri bisogni in ambito sociale cui le istituzioni locali sono chiamate a rispondere, a seguito delle situazioni di crisi delle famiglie e dei grandi mutamenti demografici in atto.

Per quanto riguarda le risorse in campo assistenziale, abbiamo compiuto significativi passi avanti con la legge di stabilità 2016, attraverso l’aumento dei fondi per le politiche sociali da destinare ai territori e attraverso l’istituzione del Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, nonché del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Sono state inoltre incrementate negli ultimi due anni le risorse per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati.

Sul tema specifico degli affidi, ci attiveremo in questi mesi per favorire l’apertura di un confronto con i Ministeri interessati, le commissioni parlamentari competenti e le Regioni, con l’obiettivo di individuare una proposta condivisa che possa sostenere i Comuni nello svolgimento di funzioni così delicate quale quella della protezione e tutela dei minori. Proposta che però non potrà trovare collocazione se non in sede di discussione sulla prossima legge di stabilità.

Sappiamo sin da ora che sarà un confronto complesso, in quanto occorrerà ragionare di risorse, di regolamentazione normativa legata agli equilibri di bilancio degli enti locali, di garanzia degli standard qualitativi delle strutture, di verifica della pertinenza dei percorsi di allontanamento dei minori dalle famiglie. Su quest’ultimo aspetto, ad esempio, l’ultimo monitoraggio effettuato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali evidenzia una situazione di particolare preoccupazione: frammentarietà di molti interventi di accoglienza; elevata incidenza degli allontanamenti coatti disposti dai Tribunali per i Minorenni rispetto a quelli attivati dai Servizi Sociali dei Comuni; forte percentuale dei provvedimenti d’urgenza, che manifesta una difficoltà di prevenzione del disagio familiare e minorile.

Per tutte queste ragioni, le problematiche da voi poste sono assolutamente opportune e condivisibili e necessitano senza ulteriore indugio di proposte e soluzioni anche a livello nazionale e regionale.

Nel garantire il nostro impegno in tal senso, vi salutiamo cordialmente.

Cinzia Fontana Luciano Pizzetti