Crema, 24 agosto 2017

L'oasi felina è sempre lì, ferma in attesa dei lavori di messa in sicurezza, probabilmente fermati dal mese di agosto. Tuttavia, un lettore che è andato a tagliare l'erba nella struttura, evidenzia ben altre anomalie.

Ecco la sua lettera.

Ho letto nei giorni scorsi articoli in merito alla polemica circa l’attivazione dell’Oasi Felina. ‘Lo stato di abbandono dell’area... l’erba alta... la non ancora avvenuta apertura...’ si leggeva. Amando i gatti e conoscendo il lavoro svolto dall’associazione Arischiogatti, come libero cittadino, mi sono incuriosito e mi sono reso disponibile, una tantum, per andare a tagliare l’erba... Che grosso problema per la politica! Intorno all’area protetta invece l’erba alta, anzi altissima, non è un problema.

Sono andato a visionare l’area per capire il lavoro da fare e nel giro di dieci minuti ho potuto fare qualche considerazione:

  1. In effetti, come già scritto sui giornali, le recinzioni sono troppo basse, semplice per qualcuno far cadere dentro un gatto (e molti sono quelli che vengono abbandonati) e semplice anche per un gatto dall’interno arrampicarsi e saltare fuori... ma non solo! L’architrave sopra i cancelloni è talmente bassa che io (alto 1,83) passando, ha rischiato di lasciarci la testa (strana disattenzione, con tutte le norme sulla sicurezza che ci sono!).
  2. L’area è divisa in due parti per tenere isolati i gatti affetti da malattie virali contagiose e letali. Peccato che i container prefabbricati siano adiacenti alla recinzione di separazione delle due aree o addirittura a cavallo con tanto di rete divisoria tra un container e l’altro... ma, dettaglio, i container sono sollevati da terra su piccoli pilastri e la zona sotto è completamente aperta creando così libero transito tra un'area e l’altra. Inoltre, se un gatto, magari malato, che in genere tende a isolarsi e nascondersi, staziona sotto a un container, in che modo lo si recupera? Sollevando il container? Le reti divisorie tra le due aree sona già inclinate e questo significa che alcune non sono ben fissate a terra.
  3. C’è anche un bellissimo albero vicino alla recinzione perimetrale, con tronchi e rami che secondo me un gatto potrebbe trovare molto comodi per fare dentro e fuori dall’area senza nessun problema.
  4. Ho aperto uno dei rubinetti dell’acqua esterni e il tubo lo ha seguito...

Morale: la prima impressione è stata che l’Oasi non sia stata realizzata “con attenzione”.
Il vero problema è stato quello di fare l’inaugurazione in tempi utili per le elezioni (e non faccio un discorso di schieramento, lo avrebbe fatto tutti). Vale il mondo dell’apparenza, diamo un colore nuovo alla facciata, intanto la casa dietro che sta crollando non la vede nessuno. Se il vero spirito di realizzare certi progetti fosse davvero mosso da sano e onesto interesse, come quello delle volontarie dell’Associazione, forse allora il politico o il tecnico preposto si sarebbe accorto che il progetto presentava dei difetti o perlomeno avrebbe pensato prima di agire e parlare.
Ma del resto la politica è solo politica. E i volontari qualcosa da usare per la politica.

Piccolo appunto finale, non ci sono nemmeno i convettori all’interno dei container... forse ritenuti inutili? Viviamo in una zona dove gli inverni non sono poi così rigidi e le estati così afose e calde?? Ci deve pensare l’Associazione perché i convettori sono considerati arredi. E' come se consegnassero una casa senza caloriferi!

Un gruppo di persone che si fa Associazione e volontariamente offre un servizio, che si svena in tempo, denaro ed energie anche solo per recuperare il cibo sufficiente a sfamare questi animali, deve pensare anche a queste spese, deve essere una Associazione ricca, altrimenti niente, non c’è posto per i poveri.
Ma l’importante è sempre l’erba perché la gente che passa vede lo ‘stato di abbandono dell’area’!

Lettera firmata

Nella foto, l'oasi felina