Crema News - Le monetine della vedova

Cremasco, 07 novembre 2021

32a Domenica ordinaria anno B

La Parola: 1Re 17,10-16 Sal 145 Eb 9,24-28 Mc 12,38-44:

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù nel tempio diceva alla folla nel suo insegnamento: "Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa". Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: "In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere".



L’altro giorno avrei voluto telefonare in diretta al giornalista della Rai che durante il telegiornale, parlando del maltempo che flagellava l’Italia intera, diceva che questa pesante ondata di maltempo aveva anche portato disagi sulle zone montuose con la caduta della prima neve. Sinceramente spero che qualcuno presto gli spieghi come in questo periodo la neve in montagna non è vista come maltempo, anzi, è attesa come una benedizione dal cielo per far partire tutta l’economia basata sugli sport invernali. Proprio vero che le cose cambiano se vengono viste e interpretate in modo diverso. Sicuramente Gesù è uno di quelli che invece sa vedere lontano e non si accontenta di una interpretazione superficiale: sa comprendere anche le motivazioni più profonde delle azioni umane, cogliendo così il valore grandissimo della piccola offerta della povera vedova, là dove tutti guardavano invece alle offerte generose dei più ricchi. A questo punto non saprei quale sia l’insegnamento più importante da cogliere nel brano evangelico di oggi. Certamente come cristiani e seguaci di Gesù siamo chiamati a imparare da lui a osservare le cose e le persone con un po’ più di attenzione, senza lasciarci distrarre dalla tipica superficialità del nostro tempo a cui ci hanno abituato le connessioni dei social, tanto più numerose quanto più sono veloci, effimere e superficiali. Credo che abbiamo tutti bisogno di questo richiamo alla fatica di andare oltre l’apparenza, che Gesù ci dà con il suo esempio concreto, per poter costruire rapporti veri e duraturi di rispetto, conoscenza e amicizia. Specialmente poi se vogliamo aprire il nostro cuore e la nostra mente ad un vero incontro con tante persone sempre più presenti in mezzo a noi con origini, cultura, religione e stili di vita diversi dai nostri, e dobbiamo essere pronti a superare le prime impressioni che magari riducono tutto a folklore o a paura profonda del diverso. Ma le parole di Gesù ci spingono subito a riflettere anche sull’esempio che ci dà la povera vedova, pronta a dare tutto perché si fida completamente di Dio. Anche qui ne abbiamo ancora molta di strada da fare. Non solo per imparare ad alzare l’asticella delle nostre offerte concrete a favore dei più bisognosi, ancora così tanti nel mondo, ma anche per imparare davvero a fidarci della provvidenza di Dio, del suo amore che vuole sempre il nostro bene. Siamo così pronti a dare subito la colpa a Dio quando le cose non vanno bene, succede qualche guaio, come per esempio anche la lunga pandemia che stiamo subendo. Mentre dovremmo invece aprire gli occhi e vedere oltre le difficoltà contingenti per riconoscere il piano d’amore di Dio che come già diceva anche Manzoni, chiudendo i Promessi sposi, prepara sempre cose buone per i suoi figli anche attraverso le tribolazioni di questa vita. Dalla certezza di questo amore riversato su di noi devono scaturire innanzitutto il nostro canto di ringraziamento a Dio e subito dopo l’impegno concreto a condividere tutto quanto ci dona con i fratelli più sfortunati e in necessità.

(Sul mio canale youtube trovate il video della riflessione: https://youtu.be/-w99l_A2gE0 ) 


Nella foto, don Natale Grassi Scalvini, autore della riflessione