Crema, 22 gennaio 2018

Laboratorio di Polisportità è la novità della stagione 2017/2018. Da quest’anno, infatti, i pulcini dell’A.C. Crema 1908 possono partecipare al laboratorio polisportivo: durante il terzo allenamento settimanale (gli altri due calcistici) imparano le regole di altre discipline sportive al fine di sviluppare le loro capacità motorie che, spiega Carratta, coordinatore del progetto , «in questa fascia di età devono essere elastiche».

Fabio Carratta, classe ‘86, è responsabile dell’attività di base del settore giovanile del club nerobianco insieme a Sauro Riva. Gestisce il laboratorio di Polisportività con Silvian Matei, giocatore della prima squadra. Caratta, laureato in scienze motorie, insegna educazione fisica alle scuole medie di Sergnano ed è appassionato di sport. È stato preparatore atletico dell’Albinoleffe per 6 anni e preparatore dei giovanissimi della Cremonese fino al 2015, anno in cui è passato al Crema 1908, per cui è coordinatore dell’attività di base ma anche preparatore atletico della juniores nazionale. Fa parte del team nerobianco da 3 anni, praticamente dall’inizio della dirigenza Zucchi. «Il laboratorio polisportivo è una novità nel panorama nazionale, sono poche le società sportive ad aver attivato questo servizio. È un approccio che abbiamo mutuato dai paesi del nord Europa, dove funziona e i risultati si vedono». L’intervista.

Cos’è il laboratorio di Polisportività e chi vi partecipa?

Si tratta di un terzo allenamento settimanale in cui i ragazzi sviluppano i concetti calcistici in un altro sport per migliorare le performance motorie in generale e specifiche del calcio. È rivolto ai ragazzi di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni.

Quindi alla categoria Pulcini. Perché solo a loro?

Perché è questa l’età d’oro della motricità, il momento in cui si ha il picco di apprendimento a livello motorio e sportivo. Il progetto è sperimentale e per questo oggi vi partecipano i pulcini 2007 e 2009 neri e i pulcini 2008 sia bianchi che neri. I piccoli atleti ne sono entusiasti, gli allenatori vedono i risultati e anche i genitori si dicono soddisfatti. Ci sono tutti i presupposti per continuare l’attività e replicarla, allargando la platea.

Quali discipline sportive hanno sperimentato i ragazzi?

Molte: volley, rugby, badminton, baseball, acrobatica, okey, difesa personale, scherma, basket e frisby.

I ragazzi migliorano le loro performance calcistiche?

Certamente, la finalità è questa. L’organizzazione è semplice. Lavoro con gli allenatori della relative squadre che mi anticipano i temi che affrontano in allenamento. Se durante la preparazione settimanale l’allenatore di concentra sul tiro al volo, il laboratorio polisportivo sarà sul volley; se l’allenatore prevede di spiegare lo smarcamento, il laboratorio sarà sul basket.

Quale sport dà i migliori risultati?

Per ora il basket, perché è la disciplina che meglio si presta a far comprendere anche alcune regole calcistiche di base. Basket e calcio sono simili, per tanti aspetti. Mi ha dato molta soddisfazione l’acrobatica: un lavoro sull’equilibrio e sulla necessità di fare squadra. Se cade uno, cadono tutti. A questa età, chi si distingue nel calcio, emerge anche nelle altre discipline perché è una questione di elasticità motoria. Dagli 11 anni in poi, quando il ragazzo ha scelto scientemente la disciplina sportiva a cui dedicarsi, diventa un discorso di tecnica e solo allora compariranno i veri talenti.

Quali sono gli obiettivi del laboratorio e, in generale, del settore giovanile?

Il settore giovanile è coordinato da Filippo Giuliani che ha condiviso con noi programmi didattici e metodi. Il progetto dell’attività di base si fonda su alcuni valori che vogliamo tramettere ai ragazzi. Dal punto di vista umano ci interessa insistere sulla collaborazione, sul concetto di accettazione della vittoria e della sconfitta e sul senso di appartenenza; dal punto di vista tecnico vogliamo che si imparino i fondamentali (il dribbling, il passaggio, il contrasto orientato); dal punto di vista coordinativo vogliamo sviluppare in ognuno l’elasticità motoria e il laboratorio polisportivo si presta benissimo a questa finalità. In questi anni abbiamo insistito anche su altri aspetti: abbiamo aumentato il numero delle squadre per seguire meglio i ragazzi da ogni punto di vista e abbiamo aumentato il numero di istruttori giovani per migliorare il rapporto con gli atleti ma anche per consentire allo staff tecnico di crescere e migliorarsi.

Un settore giovanile all’avanguardia, dunque, quello del Crema 1908?

Ci impegniamo al massimo, è la nostra passione e il nostro lavoro. Contiamo di trasmetterla a tutti i nostri giovani atleti.