Crema News - La riflessione  di don Natale Grassi Scalvini Crema News

IX Domenica ordinaria Corpus Domini

La Parola: Es 24,3-8 Sal 115 Eb 9,11-15 Mc 14,12-16.22-26

La festa del Corpo e Sangue di Cristo ci sembra sempre un di più. Ogni giorno si celebra l’eucarestia e la Domenica il popolo cristiano si ritrova a compiere i gesti e le parole di Gesù secondo il suo comandamento. Anche la processione con il Santissimo Sacramento sembra contribuire a rendere un po’ ripetitiva la nostra celebrazione. Ma in realtà questo evento centrale della nostra storia della salvezza ha sempre bisogno di un impegno di valorizzazione da parte di tutti noi. Tra le letture della festa sicuramente spicca l’antica sequenza che ci espone in modo conciso ma completo i diversi aspetti che rendono davvero unico questo mistero della nostra fede. Ma è il racconto dell’ultima cena, presentato dal Vangelo di Marco, che come sempre attira tutta la nostra attenzione e anche i piccoli particolari contribuiscono a rendere unico questo avvenimento. Quante volte abbiamo sentito l’ultima frase di questo brano che ci ricorda come Gesù e i discepoli, rispettando il rito ebraico della Pasqua, concludono la loro cena pasquale con il canto dell’inno. Come vorremmo avere la gioia di sperimentare la stessa emozione degli apostoli di sentire cantare il Signore Gesù. A noi non è dato. Lla realtà fisica di Gesù in mezzo a noi nella sua completa e totale partecipazione alla nostra umanità, anche nel canto come in tutti gli aspetti quotidiani dell’esistenza, fino al pianto per la morte degli amici, è ormai passata. Questo scambio è una indicazione chiara per tutti noi. Come il Figlio di Dio si è fatto veramente uomo, sperimentando tutte le nostre realtà quotidiane, anche nel cantare come pure nel pianto per la morte degli amici, così noi dobbiamo provare a vivere ogni giorno le nostre semplici realtà umane, nella gioia e nel dolore, da veri figli di Dio. La sua presenza costante in noi, grazie proprio al suo corpo che mangiamo nell’eucarestia, ci permette di vivere ogni cosa con la sua forza e dolcezza, pronti a diffondere il suo amore con le parole e le opere della nostra storia. Proprio la sua presenza misteriosa dell’Eucarestia, ci permette di sperimentare ancora il suo amore per noi così da essere anche noi pane profumato per i nostri fratelli bisognosi di amore e di concrete occasioni di sentire la vicinanza di Dio alle loro vicissitudini quotidiane.

d. Natale