Crema News - La riflessione

Cremasco, 01 novembre 2020


XXI Domenica ordinaria anno A Solennità di Tutti i Santi

La Parola: Ap 7,2-4.9-14 Sal 23 1Gv 3,1-3 Mt 5,1-12:

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».


Che peccato! Proprio quest’anno che finalmente mi ero deciso a superare tutti i miei pregiudizi ed ero pronto ad andare in discoteca a festeggiare mascherato la goliardata di Halloween... niente da fare, tutto chiuso e non son potuto andare! Accidenti, mi dispiace proprio tanto. D’accordo, forse ora sto esagerando un po’ con l’ironia, ma era solo per far capire abbastanza chiaramente cosa penso di questa ennesima americanata, buona solo per divertirsi e illudersi di trasgredire in maniera banale una ricorrenza così importante e significativa per la nostra fede. Vediamo piuttosto di lasciarci guidare dalla parola di Gesù a cogliere il motivo vero, importante sia dal punto di vista umano che cristiano, della festa di Tutti i Santi. Il continuo rimando tra il presente, il ‘già’ della nostra realtà quotidiana e il futuro, il ‘non ancora’ che ci aspetta come compito e compimento delle promesse di Dio, è un richiamo esplicito alla struttura fondamentale della nostra esistenza di creature, sempre consapevoli di quanto abbiamo già ricevuto e stiamo sperimentando e quello che dobbiamo operare per giungere alla pienezza della nostra realizzazione personale come uomini e come figli del Padre celeste. La possibilità, anzi, la certezza che la nostra vita quotidiana possa essere accompagnata da momenti di tristezza, di insoddisfazione e di dispiaceri, anche solo per quanto possiamo vedere intorno a noi come cattiveria e malvagità frutto dell’egoismo di tante persone, è fuori discussione. Ma che questa situazione di disagio personale più o meno esplicito possa essere chiamata una beatitudine, cioè qualcosa che ci riempie di gioia e serenità sinceramente non è proprio una convinzione accettata da tanti, neanche tra noi fedeli di Cristo. L’aver appiattito i nostri interessi e desideri alla sola sfera temporale del presente o comunque della esperienza sensibile e materiale della nostra esistenza ci ha convinto sempre più della necessità di possedere subito, già adesso, i beni necessari per una vita felice: pace, giustizia, potere, ricchezze e gioia. Forse siamo così stanchi e delusi delle false promesse degli uomini, magari anche di amici di lunga data o semplicemente di conoscenti occasionali, come anche dei vari politici e potenti di turno, da non avere più attese e speranze riservate per il futuro, smaniosi di ottenere subito quel poco benessere che pensiamo ci sia dovuto, dimenticando di avere un destino e una chiamata da realizzare per la nostra persona e per il bene dei fratelli. Abbiamo davvero bisogno dei Santi, ma non solo perché ci proteggano e ci benedicano ma perché soprattutto ci indichino sempre la strada più vera, anche se impegnativa, per arrivare alla vera pienezza di vita, cominciando da subito a costruire quel regno di Dio che completerà un giorno l’intera storia umana e dell’universo. E il caro ricordo dei nostri amati defunti, quest’anno segnato poi da una particolare portata di sofferenza per distacchi magari prematuri e repentini, ci deve far allargare ancor di più il cuore e la mente alla contemplazione del nostro destino ultimo e futuro in modo da lasciarci illuminare e guidare subito nelle opere di ogni giorno per lasciar trasparire un poco del mistero di beatitudine che ci attende nella pienezza della felicità del regno di Dio.

(Sul mio canale youtube è disponibile il video della riflessione: https://youtu.be/owGCDs_tBm4 


Nella foto, don Natale, autore della riflessione