Crema News - La riflessione

X Domenica ordinaria SS. Trinità   anno A


La Parola:     Es 34,4-6.8-9  Dn 3,52-56  2Cor 13,11-13  Gv 3,16-18:


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».

Parola del Signore


La perfezione comprende sempre anche qualche piccola imperfezione. Questa è una verità nel mondo fisico, dal micro al macrocosmo, che possiamo ritrovare in una qualsiasi piccola foglia, che mostra nelle sue nervature una perfetta simmetria di ogni sua parte, meno qualche piccolo particolare che rende unica ogni fogliolina di questa terra. Per fortuna questo vale anche sul piano spirituale, altrimenti la festa di oggi sarebbe una noia e soprattutto ci escluderebbe totalmente. Invece la festa della perfezione della Santissima Trinità giunge al suo culmine proprio grazie alle piccole imperfezioni che siamo ciascuno di noi. Sembra incredibile ma anche la perfezione assoluta dell'amore divino, espressa pienamente nel mistero della Trinità, ha bisogno, per così dire, delle nostre piccole imperfezioni per giungere al massimo del suo splendore. Anche se il nostro amore è fragile, incostante, molte volte suggerito più dall'interesse personale che da una vera disponibilità a mettere Dio e i fratelli al centro della nostra attenzione, ugualmente è prezioso per dare il senso più profondo e vero a quel movimento d'amore, interno al Dio trino e unico, che si è poi comunicato, a partire dalla creazione, fino a tutti noi suoi amati figli. Per quanto riguarda noi, nonostante le tante promesse e propositi, le tante speranze e attese, anche la dura prova della pandemia non è bastata per renderci migliori e l'egoismo, con tutte le sue recriminazioni e chiusure, sembra ancora il motore principale dell'agire umano. Almeno noi che vogliamo celebrare in questa festa l'immagine della pienezza d'amore delle tre persone che sono un unico Dio, dovremmo impegnarci a manifestare, appunto nelle piccole imperfezioni della nostra vita, almeno una scintilla di quell'amore che ci ha chiamati all'esistenza. Senza spaventarci del male, che ancora riconosciamo accampato vicino al nostro cuore, ma piuttosto consapevoli che se lasciamo un po' più di spazio alla presenza della Trinità possiamo riuscire a comprendere l'unicità della nostra vocazione ad essere testimoni dell'amore perfetto. Non dobbiamo aspettare il momento giusto, l'occasione adatta, una nuova pandemia, per scoprirci eroi, capaci cioè di vivere le virtù cristiane anche in modo eroico, come per esempio son riusciti a fare i santi. Accontentiamoci anche dei nostri piccoli sbagli e delle imperfezioni che accompagnano i nostri tentativi di amore, ma non fermiamoci assolutamente, non cediamo allo sconforto perché il male sembra avere la meglio. Noi infatti celebriamo la festa della Santissima Trinità proprio per ottenere la grazia necessaria per poter vivere il suo progetto per ciascuno di noi, un progetto che, pur con tutti i nostri limiti, si inserisce nel grande piano della perfezione di Dio per l'intero universo.


Nella foto, don Natale, autore della riflessione, alla sua prima uscita annuale


Sul mio canale youtube è disponibile il video della riflessione: https://youtu.be/EmvvYpRTpRI