Crema, 3 aprile 2016

II Domenica di Pasqua in Albis o della Divina Misericordia

La Parola: At 5,12-16 Sal 117 Ap 1,9-11.12-13.17-19 Gv 20,19-31:

Otto giorni dopo erano ancora riuniti…. La pienezza della gioia della Pasqua continua, anzi aumenta ancora. Non solo per la presenza anche di Tommaso e la parola di Gesù che ci rende presenti, parla di noi, beati perché crediamo senza aver visto, ma soprattutto per il dono dello Spirito che dà agli apostoli il compito di perdonare.

Il tempo che passa però ci rende anche consapevoli che non tutto si svolge come un idillio, come se la primavera che sboccia ci facesse vivere in un sogno bucolico. In tutte le nostre chiese nei giorni di Pasqua tanti di noi hanno celebrato con gioia i misteri della morte e risurrezione del Signore. E le chiese piene ci hanno un po’ consolati, magari anche noi sorpresi di vedere quella persona e con gioia ci è sorta nel cuore la domanda Come? Anche tu qui? Che bello!

Ma già in questa Domenica noi non troviamo in chiesa un Tommaso in più ma piuttosto qualcuno in meno che ha già dato abbastanza ed è già passato ad altre priorità. La paura che tutto sia finito e che dobbiamo tornare alle cose di sempre ci prende con sgomento.

Ma c’è l’impegno del perdono, della misericordia da ricevere e condividere con tutti. Certo siamo consapevoli che solo a chi la cerca è assicurata la misericordia che vince tutto il nostro male. Ma se cominciamo noi a lasciarci avvolgere dalla misericordia di Dio certo saremo sempre strumento di perdono e di pace, capaci di condividere i primi doni del Cristo risorto.

Nella foto, don Natale e la sua grande passione, l'alpinismo