Crema, 22 febbraio 2018

Domani sera veglia di preghiera e digiuno per la pace.

Anche la Chiesa di Crema accoglie il forte invito che Papa Francesco ha rivolto a tutti gli uomini di buona volontà di organizzare una speciale Giornata di preghiera e digiuno per la Pace da offrire in particolare alle popolazioni della Repubblica Democratica del Congo e del Sud Sudan. L'invito è particolarmente significativo in quanto rivolto “ai fratelli e alla sorelle non cattolici e non cristiani ad associarsi a questa iniziativa”

Nel SUD SUDAN è in corso una delle più gravi crisi umanitarie degli ultimi tempi: sono quasi un milione gli sfollati nella regione di Equatoria, mentre continuano impunite le uccisioni di civili e le violenze su donne e bambine.

Il Sud Sudan è il più giovane stato al mondo: dopo decenni di conflitti, negoziati e un referendum di secessione dal Sudan ha raggiunto l’indipendenza il 9 luglio del 2011. I festeggiamenti per la “liberazione” e l’indipendenza sono durati pochissimo. Nel 2013 è esploso un conflitto armato che ha avuto un impatto devastante su milioni di civili.

Nella guerra civile in corso sono impegnate le forze dell’Esercito popolare di liberazione del Sudan fedeli al presidente Salva Kiir e quelle legate all’allora vicepresidente Riek Machar, accusate di aver organizzato un colpo di stato a fine 2013 nella capitale Juba.

Ancora morti negli scontri nella REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO, in particolare nella regione del Kasai

Ancora una volta, sul terreno si scontrano i gruppi d'opposizione e forze filo governative. La ragione nasce dall'atteggiamento rigido e indifferente alle regole costituzionali di Joseph Kabila, divenuto presidente della Repubblica Democratica del Congo all'indomani dell'assassinio di suo padre, avvenuto il 16 gennaio 2001. Non solo Kabila non vuole lasciare il potere, ma sta tentando anche di modificare la Costituzione per creare le condizioni che gli consentano di restare alla guida del Paese. In particolare la situazione degenera nella regione centrale del Kasai, dove è nata l'opposizione a Kabila. Il cardinale Laurent Monsengwo, arcivescovo di Kinshasa, ha condannato duramente la «barbara» repressione delle manifestazione pacifiche organizzate dal Comitato laico di coordinamento una sigla che raccoglie cattolici e cristiani che reclamano il rispetto degli accordi siglati lo scorso anno e che precedono l'uscita di pacifica del presidente Joseph Kabila.

“Che cosa posso fare io per la pace?” si chiede e ci chiede il Papa? Sicuramente possiamo pregare, ma non solo: ognuno può dire concretamente “no” alla violenza per quanto dipende da lui o da lei.

“Dedicando più tempo alla preghiera – ci ricorda Francesco nel Messaggio per la Quaresima –permettiamo al nostro cuore di scoprire le menzogne segrete con le quali inganniamo noi stessi, per cercare finalmente la consolazione in Dio. Egli è nostro Padre e vuole per noi la vita. (...) Il digiuno, infine, toglie forza alla nostra violenza, ci disarma, e costituisce un’importante occasione di crescita. Da una parte, ci permette di sperimentare ciò che provano quanti mancano anche dello stretto necessario e conoscono i morsi quotidiani dalla fame; dall’altra, esprime la condizione del nostro spirito, affamato di bontà e assetato della vita di Dio. Il digiuno ci sveglia, ci fa più attenti a Dio e al prossimo, ridesta la volontà di obbedire a Dio che, solo, sazia la nostra fame.