Crema, 21 luglio 2016

Housing sociale, duello a distanza tra l'assessore Fabio Bergamaschi e il consigliere di minoranza Antonio Agazzi

Si torna a parlare dell'Housing sociale. Anzitutto è bene ricordare che il progetto Housing è stato approvato dall'Amministrazione Ceravolo, sul finire del proprio mandato e su input di Gianni Risari, che faceva parte del CdA della Fondazione Cariplo, soggetto finanziatore. In realtà, in quella fase, si approvò unanimemente praticamente uno schizzo, quasi fatto a mano, e l'adesione necessaria da presentare alla Cariplo. Tutto questo per dire che fu l'Amministrazione Bruttomesso - in particolare con l'Assessore all'Urbanistica e Vice-Sindaco Massimo Piazzi - a farsi totalmente carico dell' elaborazione del progetto, delle numerose varianti e dei necessari adeguamenti, della redazione e approvazione delle delibere e dei progetti finanziari. Il tutto, per altro, con una competenza e una solerzia che la stessa Cariplo ha più volte riconosciuto. Gianni Risari fu fondamentale, dall'interno della Fondazione, ma gli Uffici facenti capo all'Assessorato di Massimo Piazzi, con il coordinamento del Geom. Redondi, fecero praticamente tutto il lavoro, fino alla sua conclusione: quindi, l'Amministrazione Bruttomesso diede vita e corpo al progetto, è bene sottolinearlo adeguatamente. Le fasi del progetto, tuttavia, erano due: quella della costruzione e quella della gestione sociale. Considerato che l'inaugurazione avvenne alla del fine mandato della Giunta Bruttomesso, appare evidente e incontrovertibile la grave responsabilità dell'Amministrazione Bonaldi, nell'essersi totalmente disinteressata dell'Housing sociale, lasciando incancrenire ed esplodere i problemi, non coltivando il rapporto con CARIPLO e, segnatamente, con il Presidente Guzzetti, magari informandoLi per tempo delle criticità, così da prevenire il degenerare di alcune situazioni: fosse accaduto, Fondazione Cariplo sarebbe certamente intervenuta, non si sarebbe lasciata mettere in scacco, anche per tutelare il proprio prestigio. Solita Amministrazione Comunale disattenta e incompetente che, poi, ha pure il coraggio di voler gestire il disagio sociale che ha contribuito a generare. E' sufficiente dare una rapida scorsa al sito-internet della Fondazione Housing sociale per cogliere tutte le potenzialità e le opportunità che un'Amministrazione Comunale meno distratta e più capace avrebbe potuto cogliere, aiutando la fase due - quella appunto della gestione sociale -, l'unica che restava da affrontare, dall’insediamento dell’Amministrazione in carica: come sempre, non pervenuti, tante belle parole e pochi fatti.

Antonio Agazzi


“La tutela dei cittadini cremaschi è la prima preoccupazione per l’Amministrazione Comunale e l’attenzione e l’impegno per la salvaguardia del progetto di social housing di Casa Crema + e dei nuclei familiari che ivi risiedono sono stati da subito massimi e continueranno ad esserlo sino a quando non si riuscirà ad addivenire ad una soluzione soddisfacente, che garantisca il rispetto dei principi fondativi dell’edilizia a canone calmierato e la tutela degli inquilini.

All’unisono ed in piena sintonia con il Gestore Sociale ACLI, e mantenendo un costante filo diretto con i rappresentanti degli inquilini del complesso residenziale, il Comune di Crema si è immediatamente attivato, ormai da lunghi mesi, nei confronti della proprietà Investire SGR, avanzando con fermezza alcune richieste che si ritengono ragionevoli ed opportune alla luce delle mutate condizioni impiantistiche e tecniche riscontrate nel corso degli anni e dei conseguenti aggravi degli oneri accessori e di riscaldamento a carico degli inquilini.

Il peccato originale dell’errato calcolo dei consumi da parte della proprietà non può essere riversato sulle spalle di chi ha deciso, talvolta non solo per necessità ma anche per scelta ideale, di trasferirsi a vivere nel complesso di social housing.

Comprendiamo come ogni attore coinvolto nella vicenda non stia vivendo posizioni di comodo e come anche la stessa proprietà, in una certa misura, risulti essere parte lesa rispetto a chi le ha consegnato impianti difettosi o difformi da quanto pattuito, ma risulta imprescindibile evitare che ciò vada a gravare su bilanci familiari già spesso provati dai morsi della crisi economica.

Lo sforzo corale del Comune, del Gestore Sociale e di Fondazione Housing sociale ha prodotto quale importante risultato la tabula rasa del pregresso da parte di Investire, ovvero l’azzeramento degli oneri accessori dovuti dagli inquilini fino al 2015. Una misura molto significativa, che gli inquilini stessi hanno apprezzato quale imprescindibile boccata di ossigeno, ma che Comune ed ACLI non ritengono sufficiente per la tutela dei medesimi e del progetto stesso. Per questo motivo stiamo presidiando la questione con l’attenzione rivolta ad almeno due ulteriori elementi: la profusione di ogni sforzo possibile della proprietà per la compressione degli oneri accessori e la revisione al ribasso dei canoni di locazione. L’attenzione è massima, perché Casa Crema + costituisce un valore che la città non vuole perdere, ma anzi rilanciare”.

Fabio Bergamaschi (nella foto)