Crema News - Finalpia e Stallono, lettere al sindaco

Crema, 06 febbraio 2021

Il tema della ex colonia di Finalpia, ora albergo a quattro stelle, continua a tenere banco, specie dopo l'annuncio del sindaco di volerlo vendere. Come il parco degli Stalloni. Ecco gli interventi di Emanuele Coti Zelati e di Simone Beretta.


"Lei ha annunciato l'iniziativa all'interno del Consiglio Comunale e la detta iniziativa si inquadra tra quelle dell'amministrazione. Come tale e in considerazione del mio ruolo, le iniziative di questa amministrazione, siano esse codificate in commissioni consiliari oppure no, sono per loro natura oggetto di domande da parte (anche) di una persona che ricopre un ruolo come il mio. 

Come scritto le mie domande sono per capire meglio l'iniziativa e per poter contribuire al meglio: ho una certa competenza metodologica (così come certamente anche l'Amministrazione e la struttura ad essa afferente) nel merito dei processi partecipativi/decisionali largamente intesi e non è strano quindi chiedere quale approccio si è scelto per l'iniziativa di "ascolto" in oggetto. 

Il timore è che, qualora non sia presente un sufficiente substrato metodologico, non si riesca a cogliere tutto quanto di positivo possa emergere dagli incontri oppure che ve ne sia una percezione non corretta. 

Può anche darsi il caso che nessun particolare accorgimento sia stato previsto e quindi sarebbe opportuno renderlo noto.

Spiace cogliere nelle Sue parole un sentimento di tensione che, agli occhi di chi scrive, appare immotivato se non quando esso viene inquadrato in un fastidio che si manifesta quando si assume una posizione "non prevista" dalla S.V. tuttavia è in questo (anche) che si sostanzia la dialettica democratica, come d'altra parte Lei sa.

Poiché quindi, oltre alle ragioni di cortesia, ne esistono anche di metodo e di politiche: sono a riportare nuovamente, e ancora informalmente, i miei interrogativi.

Resto in attesa di una risposta".


Emanuele Coti Zelati (capogruppo La Sinistra)


"Premessa fondamentale: parlo come Simone Beretta, quindi a titolo personale ma pur sempre da consigliere comunale di Crema e non senza rilevare che in tempi non sospetti e a chi di dovere ne parlai.

Dopo aver messo in campo l’idea di una fusione per incorporazione della Fondazione Opera Pia Cremasca proprietaria dell’Immobile di Finalpia nella Fondazione Kennedy contro un’idea profondamente sbagliata di alienazione a rischio svendita dell’immobile portata avanti presidente Soffientini che non si era neppure accorto delle infiltrazioni mafiose nell’Immobile di Finale Ligure e del sindaco di Crema. Una realtà che va messa a reddito.

Ora metto in campo un’altra idea, una proposta: chiedere alla Regione Lombardia di avere in comodato d’uso gratuito per il più a lungo tempo possibile l’area e i volumi degli ex Stalloni (quarant’anni più quaranta).

Non credo che la Regione sia disponibile a un concambio con il nostro ex tribunale. Se fosse vero che le rendite catastali sarebbero tra loro compatibili come sostiene il consigliere Rossi il valore commerciale ed immobiliare invece non lo sono. L’area degli ex Stalloni vale molto ma molto di più rispetto all’altra.

Dopo di che se la Regione si rendesse disponibile a questo concambio ne sarei solo contento ma non ci credo e credo pure che la Corte dei Conti non lascerebbe passare questa eventuale operazione improduttiva per la regione stessa. Le realtà sono li da vedere.

Quindi non ci resta che seguire una strada più semplice. Diventare il soggetto principale del recupero di quell’area nell’interesse di una città che non vede l’ora di vederla inserita nel suo tessuto urbano al fine di armonizzarlo più strategicamente e quindi chiedere di averla in comodato d’uso gratuito.

La Regione dovrebbe essere favorevole. Si ritrova un patrimonio valorizzato nel tempo, tenuto in sicurezza e che potrebbe anche occuparlo in qualche porzione rientrando dai tanti affitti delle sue aziende sociosanitarie presenti in città. Oltre a non dover investire direttamente per la gestione e la manutenzione ordinaria del complesso.

Una realtà che in un decennio potrebbe essere risanata, messa a regime, e che potrebbe solo apparentemente risultare onerosa ma che sono invece certo che possa essere messa a reddito per gran parte di essa.

Un progetto che potrà risultare complesso ma al tempo stesso entusiasmante. Un progetto partecipato istituzionalmente e socialmente e condiviso nelle finalità ma lasciato alla professionalità e alla creatività di chi possiede il know how per il recupero di una realtà che è anche un patrimonio storico di notevole importanza.

Lo strumento urbanistico di cui è dotata la città appartiene alla nostra responsabilità istituzionale e anche questo può aiutare a rendere il più flessibile possibile la ridefinizione multifunzionale di quell’area al fine di cogliere opportunità sia pubbliche che private, un mix che la renda definitivamente viva e sentita e partecipata dalla comunità. Una realtà di interesse sovracomunale, provinciale e non solo.

Siamo a pochi passi da piazza Duomo e possiamo definitivamente annullare le barriere che tuttora isolano la realtà di Crema Nuova dal centro storico. Possiamo trasformare l’area verde in un parco all’interno del centro storico stesso. Abbiamo spazi in abbondanza per la cultura, per un museo delle carrozze, per aree espositive di riguardo, per le Istituzioni tutte, per i privati, per le associazioni. Possiamo farla diventare un tutt’uno con la piazza di via Verdi e altro e altro ancora.

Deve diventare un luogo di relazioni in senso lato.

Quello che sarà nel suo progetto definitivo lo lascio però davvero però alla sensibilità ed alla competenza di altri più adeguati di me. A me oggi interessa sostenere che i tempi sono maturi per diventare gli attori del recupero del complesso degli ex Stalloni.

La condizione è che la Regione Lombardia si faccia interprete di questa esigenza attraverso il comodato d’uso gratuito degli ex Stalloni alla città di Crem ed al territorio cremasco.

L’ultimo appunto mi sovviene rispetto a come potremmo andare a finanziare il recupero del complesso degli Stalloni: prendiamo atto che già oggi il Comune è in grado di effettuare investimenti, anche di una certa rilevanza, senza mettere in difficoltà il Bilancio di parte corrente.

La stessa Regione a fronte di progetti specifici non potrà non avere un’attenzione particolare, quando emetterà dei bandi che, risultando compatibili con la proposta di recupero del complesso degli Stalloni, si vedrà presentare dal Comune richieste puntuali e tematiche di finanziamento. Difficile che la Regione non consideri tali richieste come una valorizzazione del patrimonio che, oltre tutto, resterà di sua proprietà.

Non ultimo possiamo già oggi prepararci al prossimo bando Emblematici di Fondazione Cariplo. Rispetto al quale la stessa Regione Lombardia come accaduto anche quest’anno - s’è dimostrata pronta a mettere in gioco proprie risorse. E chi ci dice che questo non possa accadere anche in futuro. Senza contare di eventuali privati che volessero investire all’interno di un progetto organico e condiviso".


Simone Beretta (consigliere comunale)