Crema, 20 dicembre 2017

Nei mesi scorsi Fratelli d’Italia aveva chiesto la ristrutturazione di Scrp, sollecitando una nuova struttura organizzativa che vedesse una riqualificazione del personale e la presentazione di un piano industriale, ma anche una nuova forma societaria con i sindaci protagonisti. Inoltre Fratelli d’Italia aveva sollecitato una maggiore trasparenza. Nulla di questo è stato fatto.

La modifica dello statuto, sostenuta e strombazzata ai quattro venti dal consiglio di amministrazione della società e dal sindaco di Crema come la panacea che avrebbe risolto tutti i guai della società, non è stata approvata. Eppure ai consigli comunali dei soci era stato imposto di approvarli prima della fine di giugno e delle elezioni amministrative di Crema.

Una fretta inusitata per i tempi della politica e per quelli della stessa Scrp, che – ricordiamo - ha impiegato oltre tre anni per chiudere l’appalto di igiene urbana. Una fretta che non ci aveva convinto e infatti avevamo chiesto in un documento ufficiale che i consigli comunali decidessero dopo le elezioni di Crema. Il niet sovietico venuto dai vertici di Scrp, sostenuto dall’allora e attuale sindaco Stefania Bonaldi, avevano costretto i consigli comunali a votare l’approvazione o meno del nuovo statuto. Coerente con tanta fretta il consiglio di amministrazione avrebbe dovuto convocare immediatamente l’assemblea dei soci per il voto definitivo. Sono trascorsi sei mesi e il consiglio di amministrazione non ha adempiuto al compito e la modifica dello statuto è rimasta sulla carta.

Ci viene il sospetto che i vertici di Scrp e il sindaco Bonaldi abbiano fatto male i conti. Infatti invece dell’unanimità ipotizzata per l’approvazione hanno incontrato l’imprevista opposizione di alcuni sindaci, i quali non solo hanno bocciato lo stesso statuto, ma hanno anche dichiarato di valutare la possibilità di esercitare il diritto di recesso. E’ questo l’imprevisto che ha obbligato il consiglio di amministrazione a non convocare l’assemblea dei soci? Se non questo, quale è il motivo?

Come al solito, Scrp tace e i soci e i cittadini rimangono all’oscuro delle manovre in atto nella società che appartiene a loro.

Fratelli d’Italia chiede a Scrp di chiarire le cause del ritardo nella convocazione dell’assemblea dei soci e di informare sulla riqualificazione del personale e del piano industriale.

Inoltre prima delle elezioni di Crema si era dimesso anche un consigliere di amministrazione -eletto da poche settimane - e il posto è rimasto vacante. Anche in questo caso, chiediamo: come mai non si è ancora provveduto ad eleggere il sostituto?

Fratelli d’Italia è per la riduzione del numero dei membri del Consiglio di amministrazione, ma se la regola vigente ne prevede cinque e sono in quattro, Fratelli d’Italia sollecita il rispetto delle regole, impegno indigesto per Scrp , come dimostra la vicenda dello statuto.

In ultima analisi, Fratelli d’Italia sollecita una profonda riflessione sul ruolo di Scrp e sulla necessità o meno di mantenerla in vita.

Fratelli d’Italia

Nella foto, un'assemblea dei sindaci di Scrp