Crema News - Cottarelli: "Dieci anni di euro con aumenti dei salari non correlati: ecco le cause della crisi" Crema News

Crema, 24 maggio 2018

I pericoli all’orizzonte per l’economia italiana sono tutt’altro che diradati, anche se meglio rispetto al 2012; serve più competitività e meno debito pubblico: questo quanto emerso nel corso degli “incontri in Provincia” con Carlo Cottarelli, direttore dell'Osservatorio Conti Pubblici Italiani Università Cattolica del Sacro Cuore e Visiting Professor alla Università Bocconi, che ha relazionato sul tema “Il futuro economico globale: oggi, nella competizione fra Stati e congiuntura, dove si colloca l’Italia?”.

Presenti le Autorità Istituzionali, le parti sociali ed economiche così come molti cittadini; a introdurre i lavori il consigliere provinciale Rosolino Azzali, che nel portare i saluti del presidente della Provincia di Cremona, Davide Viola, impegnato in un confronto con il presidente della Regione Lombardia, ha posto alcuni quesiti sulla situazione economico, politica-finanziaria e sulla Pa: quali riforme nell’attuale quadro economico italiano ed europeo? Dove si colloca la provincia di Cremona nella competizione tra territori? Quali possibili soluzioni per tornare a parlare di investimenti? Basta l’economia circolare? Investire o tagliare nella Pa e nei servizi?

Il professor Carlo Cottarelli ha quindi ripercorso alcune tappe fondamentali a partire dalla crisi mondiale del 2008 e delle sue ripercussioni in Europa, con una comparazione con gli altri stati europei.

“La crisi del 2011 in Italia non è stata causata solo dall'elevato debito pubblico, ma anche da una scarsa competitività del Paese. La svalutazione della lira rispetto al marco tedesco prima ci aiutava, ma questo non è più possibile con l’introduzione dell’euro; l’aumento dei salari avrebbe dovuto essere più correlato al reale andamento della produttività ma non è stato così nel primi 10 anni di vita dell'euro – ha precisato Carlo Cottarelli.

Soluzioni percorribili?

“Lotta seria alla corruzione, rendere il processo civile più rapido, snellire la burocrazia, evitare i condoni fiscali e contestuale pesante lotta all’evasione fiscale. Se non si vuole tornare ad una situazione con 550 punti base in un spread che schizza verso l’alto e pesanti situazioni di credit crunch, occorre davvero metter mano a tali riforme “strutturali”, non bastano i tagli ai vitalizi o proporre scelte politiche che aumentino enormemente il debito, che già quota 132 per cento del Pil” – ha concluso Cottarelli “E la PA e le Province all’interno di tagli pesanti con ricadute sui singoli territori, ha chiesto il consigliere provinciale Alberto Sisti? “ Sulle Province in particolare si è andati troppo in là con i tagli anche se tagli erano necessari”.