Crema, 24 agosto 2016

La trasparenza a Palazzo è cosa sempre rara.

L’azione vessatoria del comune verso i suoi contribuenti per il recupero immediato in un’unica soluzione di cinque anni di eventuali crediti per ICI e IMU, non ha naturalmente dato i frutti sperati.

Alla fine di luglio rispetto alle somme iscritte a bilancio 2016, pari a 1.550.000 euro, si sono incassati 60.766 euro.

Un po’ pochino anche se insistono nel tentativo di indorare la pillola richiamando procedure coattive già in atto ma che evidentemente incontrano ostacoli a tradursi in entrate certe.

Gli uffici, a denti stretti, fanno sapere che sarà difficile per la fine dell’anno riscuotere quanto previsto a bilancio e questo creerà problemi sui bilanci successivi, considerato che quanto non sarà incassato dovrà essere obbligatoriamente accantonato nel neo costituito Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità. Con tutte le conseguenze del caso. Previsioni imprudenti costringono domani ad avere meno soldi a disposizione per la spesa ed in un momento come questo la cosa risulta inaccettabile, viste anche le condizioni nella quale versa la città.

Continuiamo a non capire le previsioni eccessive di entrata per il recupero di ICI e IMU ma alla fine ti accorgi che l’andazzo è tale e quale anche per altre partite. Dai BOC agli accertamenti “quinquennali” sulle aree fabbricabili. Su quest’ultime la situazione continua ad essere paradossale.

Siamo infatti ancora in attesa di conoscere ad “anni” di distanza:

  • l’elenco puntuale di tutte le aree fabbricabili,
  • l’accertamento dettagliato di tutte le aree fabbricabili nessuna esclusa
  • le modalità e dei criteri con i quali si è giunti a determinate la stima venale di ogni area,
  • gli eventuali valori accertati
  • le eventuali sanzioni rilevate
  • come si sono chiuse eventualmente le pratiche o se invece si sono aperti contenziosi da parte del privato(cosa che è puntualmente avvenuta)
  • i criteri con i quali si sono ridotte le sanzioni emesse e se tali criteri sono stati applicati in modo equo

Non ci è mai stato consentito di svolgere adeguatamente il nostro dovere di consiglieri di minoranza, di valutare soprattutto se l’obiettivo di equità e perequazione fiscale è stato raggiunto.

Ci interessava comprendere ad esempio ieri per il 2009, oramai in prescrizione, oggi anche per il 2010, tra poco pure per il 2011, se gli accertamenti e le relative ed eventuali riscossione per le aree fabbricabili sono stati applicati a tutte le aree fabbricabili e non a campione, certi come eravamo e come siamo che solo alcune aree sono state prese in considerazione. Altre no, con evidente disparità di trattamento da privato a privato.

Tutto questo assume oggi un significato ancora più pregnante rispetto alla scelta da parte dell’amministrazione comunale di aver conferito un incarico diretto, senza gara, per il recupero di eventuali crediti per le aree fabbricabili. L’amministrazione non poteva non sapere che il limite di riconoscimento dell’aggio alla Cooperativa La Fraternità e Sistemi nel triennio avrebbe superato i 207.000 euro, oltre il quale vi sarebbe stata l’immediata risoluzione della convenzione sottoscritta.

Così vero quello che andavamo denunciando da tempo che il primo agosto di quest’anno, l’altro ieri, l’amministrazione comunale ha deliberato un’integrazione contrattuale di dettaglio con l’ICA(!!!) per proseguire le stime sulle aree fabbricabili.

Più che una delibera pro ICA appare più una delibera di chiusura del rapporto con la Cooperativa La Fraternità. Infatti a suo tempo denunciammo pure che l’Amministrazione comunale si era resa responsabile della duplicazione dell’obbligazione contrattuale con riferimento al medesimo periodo e per lo stesso oggetto, accertamento e riscossione ICI e IMU sulle aree fabbricabili, già compresa nel contratto con ICA. L’ICA da una parte e la Fraternità dall’altra a svolgere identiche mansioni di accertamento e riscossione dell’imposta comunale sugli immobili.

Ma come era possibile affidare il medesimo incarico a due società diverse se “la potestà di accertamento è oggetto di concessione (e non di appalto) e può essere affidato a uno solo”? Non era possibile ma loro lo hanno fatto. Con la motivazione in commissione bilancio, agli atti, che l’ICA non sarebbe stata in grado di svolgere tale mansione. Tutto reso più grave dal fatto che l’affidamento diretto alla Cooperativa La Fraternità è di metà anno 2014 con già in essere il contratto con l’ICA, successivamente prorogato di altri quattro anni, accertamenti compresi. Mentre l’amministrazione non può più rinnovare la convenzione con la Cooperativa, magicamente ICA sarebbe tornata in grado di svolgere attività di accertamento, come peraltro previsto da contratto.

Una nebbia che continua ad essere fitta, un altro pasticcio di un’Amministrazione disattenta o forse troppo attenta a privilegiare qualche interesse di parte.

Di questa amministrazione è impossibile fidarsi. Riscuote poco rispetto ai costi invece altissimi messi in campo, a partire dall’assunzione di un dirigente che ci sta costando oltre 500.000 euro.

Nota a margine, a dimostrazione della difficoltà dell’amministrazione a dare risposte semplici a domande semplici: finalmente dopo più di 2 mesi dalla richiesta (ben più dei 30 giorni previsti per legge) conseguente ad un’interrogazione senza risposte complete, son arrivati alcuni dei dati richiesti in merito alla manifestazione Crema Petalosa del 14 e 15 maggio. In sostanza, Confcommercio per tale manifestazione di natura commerciale ha versato al comune in data 30 maggio ben 7,00 (sette) € per l’occupazione di suolo pubblico, compresi i parcheggi da via delle Grazie a Piazza Giovanni XXIII: ciò per scelta politica della giunta, in seguito alla delibera, postuma all’evento; non se ne fa certo colpa a Confcommercio. Anzi la stessa richiesta di Confcommercio inizialmente si limitava a Piazza Duomo, e sembrerebbe venire dalla giunta l’indicazione di portarla in Piazza Giovanni XXIII fatto salvo che fosse già riqualificata, ciò con il danno conseguente ed effettivo al commercio del mercato del sabato mattina.

Non si sa ancora quanto sia il mancato introito per il mancato utilizzo parcheggi sia al comune che alla società di gestione: a questo punto lo richiederemo a conguaglio di fine anno.

Resta il disinteresse palese dell’amministrazione nei confronti di una parte del commercio.

Nella foto, Simone Beretta e Laura Zanibelli