Crema, 09 marzo 2016

L'acquisizione del 51% di LGH da parte di A2A trasforma definitivamente i bisogni fondamentali dei Cittadini in merce da profitto: le nostre bollette di gas, elettricità, acqua e rifiuti saranno quotate in borsa.

Oltre al danno, vi è anche la beffa di una ulteriore riduzione del prezzo, sceso da € 125mln a € 112mln: una svendita in piena regola, con A2A che, contrariamente a quanto affermato in fase di trattativa, sta sempre di più mettendo becco nelle attività di LGH, limitandone l’operatività. Pertanto, la tanto sbandierata rappresentanza dei Comuni all’interno di LGH è già stata messa in cantina, o più precisamente nell’inceneritore: d’altronde, solo degli stolti potevano credere che, una volta acquistato il 51%, il nuovo padrone non avrebbe comandato fin da subito.

Inoltre, lo spegnimento dell’inceneritore tanto vaneggiato dal sindaco di Cremona Galimberti non verrà messo in atto, poiché questo porterebbe a una ulteriore riduzione di € 50mln della valutazione di LGH.

La politica locale tutta decide di rinunciare a ciò che rimane del proprio ruolo, abbandonando ogni politica ambientale ed energetica che possa tutelare la salute e il portafogli dei Cittadini, svendendo ciò che rimane dei servizi fondamentali, a discapito ovviamente di qualità e tariffe.

Il tutto è avvenuto nelle segrete stanze, con pochi sindaci e segretari di partito, che si arrogano il diritto di decidere per tutti, lasciando fuori da ogni decisione i Cittadini.

Contro questo folle progetto, il M5S non smetterà di combattere, a maggior ragione perché presenta importanti vizi di forma e legittimità.

Come tutte le società pubbliche, LGH avrebbe dovuto mettere a gara il proprio 51%, ma, invece, si è proceduto alla vendita diretta ad A2A, senza dare la possibilità a nessun altro di fare le proprie offerte.

Per questo motivo, il M5S ha presentato un esposto all'Aurotità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ed inviato una segnalazione all'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), affinché venga bloccata questa operazione che di trasparente ha ben poco.

Christian di Feo e Alessandro Boldi