Crema, 10 settembre 2020
Lettera al giornale del consigliere regionale Pd Matteo Piloni, in merito al referendum. Ma non solo.
Egr. Direttore
leggendo la lettera dei rappresentati cremaschi del movimento 5 stelle "contro" il comitato cremasco che sostiene il NO al referendum mi è venuta in mente una frase di un famoso scrittore brasiliano, Paulo Coelho, che scriveva "Una cosa è pensare di essere sulla strada giusta, ma tutt’altra è credere che la tua strada sia l’unica."
L'arroganza non è mai la risposta, e quanto ho letto ne era carica.
Io voterò SI al referendum per una serie di motivi che mi portano a pensare che questo possa essere un passaggio utile a fare una serie di riforme necessarie per il Paese, che una eventuale vittoria del NO mi porta a pensare non partirebbero mai, per molto tempo.
Non condivido affatto motivazioni economiche legate al risparmio ne a quelle che intravedono un pericolo per la democrazia o una ricaduta sul Governo.
Al contrario proprio il SI co sentirebbe anche di riprendere una serie di argomenti che ad oggi, complice anche i numeri nel parlamento figli delle elezioni del 2018, sono più difficili da portare avanti.
Purtroppo il parlamento fa fatica a lavorare da tempo, e il centrosinistra da anni prova a migliorare il funzionamento delle Istituzioni con delle proposte che hanno sempre previsto la riduzione del numero dei parlamentari. Questa è la prima occasione che abbiamo, dopo il referendum del 1016, per riprendere un percorso utile di riforme. Non certo, ma possibile.
Ma non è con l'arroganza che si può lavorare. Non è con l'insulto che si sostengono le proprie ragioni.
Molte ragioni del NO sono giuste, e non solo vanno rispettate. Ma se si vuole provare a costruire una prospettiva di riforme va fatto ascoltando anche quelle ragioni.
Spiace che ancora una volta si preferisca l'arroganza e l'insulto, al confronto e al rispetto.
Il tifo, in politica, fa solo danni.
Nella foto, Matteo Piloni (Consigliere regionale)