Crema News - Un anno dalla chiusura

Crema, 23 febbraio 2021

Il comitato Verità e giustizia per gli ospiti della Benefattori Crema ricorda l'anniversario della chiusura delle Rsa e i 140 decessi nelle due strutture di via Kennedy e di via Zurla.

"E’ passato un anno, il 23 febbraio, si chiudevano gli ingressi ai parenti nelle strutture della Fondazione Benefattori Cremaschi, lasciavamo i nostri cari, con la convinzione, con la speranza, con l’augurio di poterli rivedere presto, di ritrovarli, nelle condizioni di salute in cui li avevamo visti, toccati ed abbracciati nell’ultima visita concessa.

Non è andata così, purtroppo per 140 ospiti, da quel giorno fino alla fine di Aprile, è iniziato il calvario, la loro passione, la loro morte in solitudine.

In questi giorni ci viene chiesto come augurio di non perdere nemmeno un fotogramma di quei mesi passati, per aiutarci a riflettere per non tornare alla normalità di prima, perché parte dei problemi sono nati da quella.Ci dicono che facendo memoria e tenendo accesa la fiaccola della riconoscenza, diventeremo migliori.Ora, noi del Comitato Verità e Giustizia Ospiti Fondazione Benefattori Cremaschi vogliamo tanto ricordare: i mancati allarmi, i silenzi su quello che stava accadendo all’interno delle strutture, la mancanza di controlli epidemiologici accurati del personale, piani pandemici aggiornati con un copia incolla di quelli precedenti, le presunte Task Force messe in atto per preservare i nostri cari, i presunti raddoppi del personale in campo, la mancanza di approvvigionamenti di dispositivi per personale e degenti, le delibere regionali che di fatto sacrificavano gli anziani ospiti, non permettendo loro di essere ospedalizzati per avere cure necessarie, l’apertura di reparti per malati Covid nelle RSA o negli IDR, senza prima accertarsi delle reali condizioni in cui versavano i degenti già ospitati nelle stesse, il rimpallo di responsabilità su chi dovesse procurare tamponi tra gestori ed ATS, il dimettere degenti senza prima accertare la loro condizione virale.

Ricordiamo bene la mancanza di risposte avute dalla politica locale su quanto realmente accaduto e aver voluto far passare la strage come invisibile, come dovuta essenzialmente alla forza della pandemia, senza ricercare presunti errori di gestione nel periodo pandemico, per mera convenienza ed opportunismo, a seconda delle decisioni prese e soprattutto non prese, dalla politica.

Ricordiamo le accuse rivolteci nel far passare noi come cacciatori di streghe, lanciatori di anatemi e inquisitori dalle pagine web, i tentativi di delegittimare il nostro operato per fare luce sulle verità e per avere giustizia, le diffide per intimorire e mettere a tacere chi ha osato portare testimonianze scomode.

Ricorderemo tutto questo davanti a chi nelle Procure, ci chiederà testimonianza e darà voce alle nostre richieste, la nostra riconoscenza verso chi tenterà di accertare le verità ed avere giustizia per le morti dei nostri cari, porterà sicuramente a vivere, come loro speravano, in un Paese migliore".

 

Comitato Verità e Giustizia Ospiti Fondazione Benefattori Cremaschi


Nella foto, la Casalbergo di via Zurla