Crema News - Revenge porn, licenziata

Provincia, 20 febbraio 2020

Vittima di revenge porn e licenziata dal lavoro, ha fatto causa a chi ha diffuso i filmini porno e si opporrà al licenziamento. E la storia di una professionista quarantenne bresciana che lavora in uno studio a Cremona. Tempo addietro aveva girato filmini a luci rosse e li aveva inviati al suo amante il quale, per vendetta, li aveva messi in rete con tanto di nome, cognome e cellulare. La 40enne ha denunciato persino l'esistenza di una chat di carabinieri e polizia nella quale sono girate le immagini hot senza che nessuno sia intervenuto per bloccare o per denunciare il caso. La donna era stata sommersa di telefonate da tutto il mondo. Ha denunciato tre persone che, secondo lei, hanno messo in rete i filmini e li ha fatto togliere dalla rete, ma troppo tardi per fermare l'ondata di telefonate in arrivo da tutto il mondo che le richiedevano prestazioni sessuali. Inoltre i filmati In più lo studio per il quale lavorava l'ha licenziata. "C'è chi ha anche pensato lo avessi fatto io per farmi pubblicità. Assurdo. Sono vittima di un sistema tremendo. E sul fatto che siano circolate le mie immagini su chat delle forze dell'ordine, trovo assurdo che nessuno abbia pensato di fermarle e di denunciare".

Per la 40enne è un atteggiamento maschilista e assurdo e ora è pronta a impugnare il licenziamento.

"La norma del revenge porn prevede che attorno a una vittima non debba crearsi un vuoto sociale - dice l'avvocato Barbara Del Bono che assiste la professionista bresciana. - Un altro studio per il quale lavora, va detto, che le ha manifestato solidarietà e non ha per nulla pensato di interrompere il rapporto" aggiunge l'avvocatessa che sta provando a difendere la sua assistita travolta dallo scandalo.


La foto è esplicativa