Crema, 13 gennaio 2022

(Luigi Dossena) Tutta colpa del vescovo di Bergamo se Crema ha avuto una prima fioritura, dopo la sua fondazione, avvenuta intorno al 1066, della quale non vi è traccia certa, visto che il primo accenno è in un documento stilato a Offanengo nel 1074 nel quale si cita Rozo da Crema. La storia racconta che in quei tempi il potere della chiesa era molto grande. Tuttavia anche i vari nobili cercavano di contare i più possibile sul territorio. Fatto è che la discendenza dei Gisalbertini avrebbe voluto molto volentieri andare a dettare legge in quel di Bergamo, prima dell'anno 1100, ma vescovo di quella città proprio non ci stava a cedere nulla. Così le attenzioni dei Gisalbertini si spostarono verso Crema e il territorio dell'Insula Fulcheria (citato per la prima volta in un documento del 1040 firmato dall'imperatore Enrico III). Fatto è che verso la fine dell'XI secolo ci sono due cugini che rivaleggiano. Sono Gisalberto IV ed Enrico II, conte di Soncino, sposo di Bellaflora, anche lei nobile da Dovera. Mentre Gisalberto IV punta su Ombriano, centro già allora fiorente e tra i principali della zona, diventato più importante dopo il decadimento di Palazzo Pignano, il cugino invece sta dalla parte opposto, vicino al Serio. Tra i due c'è gara a chi riesce a ottenere più privilegi e alleati. Gisalberto IV strizza l'occhio ai francesi e rivitalizza Ombriano. Inoltre fonda il priorato di Cluny di S. Paolo d'Argon e investe grandi risorse nel monastero a regola clunicense di Ombriano (maggio 1079) che dona ai frati per la salvezza dell'anima sua e di sua moglie Matilde. Non è da meno Enrico II con la sua sposa Belisia che costruisce il monastero di S. Benedetto, che offre ai monaci benedettini di Monte Cassino. Ma sul finire del 1100 il potere dei Gisalbertini termina con l'abbandono di Crema verso Cremona, dove c'è il vescovo Oberto di Dovera, fratello di Bellaflora che comincerà la costruzione del duomo dopo il disastroso terremoto del 1117.

Intanto a Crema va al potere un'altra famiglia di nobili che nella figura di Benzone Benzoni vede il primo potestà di Crema, nel 1102.

Ma prima di tutto questo arriva Matilde di Canossa e il suo odio verso la città di Crema per motivi di gelosia.


Nei disegni, Rozo da Crema e il primo documento dove si cita Crema, Benzone Benzoni, vedute della città; Enrico II;

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