Crema News - Delirio Ousseynou

Milano, 09 dicembre 2019

Settima udienza del processo a Ousseynou Sy, il dirottatore del pullman con bambini e adulti delle Vailati di Crema, protagonista in aula stamane con venti minuti dichiarazioni con le quali l'autista di Autoguidovie ha inteso giustificare il suo gesto e la sua rabbia. Ousseynou Sy, imputato per strage e incendio per il dirottamento del bus, stamattina ha chiesto e ottenuto di rendere spontanee dichiarazioni davanti alla corte. Ha ripetuto i proclami relativi al panafricanismo a cui aveva già accennato durante gli interrogatori subito dopo i fatti e per l'ennesima volta ha citato l'allora ministro dell'interno, Matteo Salvini, reputandolo "responsabile delle morti bambini e delle persone nel Mediterraneo", parlando anche di "crimini contro l'umanita'". Sy ha poi fatto riferimento alla chiusura dei porti che impedisce di salvare le persone come succede "nell'omissione di soccorso". Quindi ha detto: "L'Africa è un continente ricco che da sempre è oggetto di sopraffazione dall'Occidente che ruba le sue risorse". L'imputato si è difeso affermando di non essere un terrorista e sostenendo che la sua voleva essere un'azione dimostrativa. Ecco un riassunto di quanto letto dall'imputato in aula.

"La gente se ne frega di quello che fa Salvini con il suo governo che fa morire centinaia di persone in mare con le sue leggi. La nave Mare Ionio ha salvato centinaia di persone ma è stata sequestrata e ha preso 300mila euro di multa per aver salvato cento persone. Il 18 novembre Amnesty international ha detto che l'Italia è corresponsabile degli orrori della Libia. Nessuno ne parla, ormai. Questa è l'Italia di oggi, la mia Italia, io sono un cittadino italiano. Signor giudice, io non sono un assassino né tantomeno figlio di un assassino. Non sono un assassino né un terrorista e mi auguro che giustizia sia fatta anche per noi africani. Sono anch'io un figlio di quell'Africa che ha visto i suoi figli spogliati della dignità umana, di ogni diritto alla serenità, alla felicità. Le mie parole sono verificabili. Fate morire deliberatamente uomini, donne e bambini che possono essere salvati. Se questo non è un crimine contro l'umanità... Come cittadino italiano e africano, accuso Salvini e il suo governo di crimini contro l'umanità e di genocidio. Quando una persona non viene soccorsa per strada, chi si astiene viene accusato di omissione di soccorso. Le Ong ne salvano 200 e vengono multate. Ho 47 anni: sono consapevole dei rischi che corro qui e in Africa, ma la mia vita non è niente rispetto all'orrore dei miei fratelli. L'opinione pubblica è dietro l'angolo pronta a saltarmi addosso. L'Africa non può aspettare la giustizia divina. Vi chiedo di non girare le spalle. E' per milioni di donne, bambini e uomini, perché l'Africa vi guarda, i nostri morti vi guardano. Fate che non siano morti invano. Voi potete cambiare la storia, perché i morti davanti alle nostre coste non si fermeranno e noi saremo tutti colpevoli. Chiedo di poter incontrare queste persone che erano sul bus con me, di parlare con loro. Gloria all'Africa, Gloria ai nostri morti, evviva il panafricanismo. Grazie vostro onore".

Immediate le reazioni. Dapprima Matteo Salvini, sulla sua pagina fb. ""Robe da matti. Ricordate il signore che dirottò un autobus pieno di banbini, dandolo alle fiamme?Oggidice al giusice che è colpa di Salvini, accusandomi di crimini contro l'umanità e genocidio, insultando poi l'Italia e inneggiando all'Africa...Aspetto i dotti commenti del giornaloni, intellettualoni e sinistri vari, come minimo qualcuno darà ragione a questo delinquente, scommettiamo?.

Arriva anche la risposta di Claudia Gobbato, parlamentare cremasca della Lega: "“Agghiaccianti, vergognose, assurde. Ci saremmo aspettati, come minino un serio pentimento, scuse ai genitori e ai poveri bambini che poteranno nel cuore quella tragedia sfiorata e invece questo signore non solo non chiede perdono per quel gesto folle e assurdo ma si permette di accusare Matteo Salvini e insultare il nostro Paese: siamo davvero davanti a una situazione surreale. Lascio ai giudici di valutare il suo gesto e le sue dichiarazioni da un punto di vista giuridico ma mi aspetto da tutti i partiti politici una dura presa di posizione per le critiche vergognose del signor Sy. Non vorrei infatti che qualcuno, in qualche modo, potesse anche solo minimamente pensare di rivalutare il gesto folle di questo personaggio alla luce di queste dichiarazioni deplorevoli nei confronti del leader della Lega: se ciò avvenisse saremmo in presenza di qualcosa altrettanto grave e preoccupante”. 

La prossima udienza è fissata per lunedì prossimo.


Nella foto, l'ingresso in aula di Sy