Crema, 03 luglio 2020


Lacrime e domande, per le quali al momento non ci sono risposte, ai funerali di Mauro Pamiro, il professore musicista di 44 anni trovato morto lunedì scorso in un cantiere di via Don Mazzolari e sulle cause che hanno condotto al decesso ancora non ci sono certezze, ma molte domande inevase. Lacrime da parte degli studenti, degli amici e dei parenti per un uomo gentile che ha chiuso la sua esistenza in modo tragico, inaspettato. Una cerimonia che ha visto la chiesa gremita, ma in ossequio alle disposizione, tutti con un posto a sedere e distanziati, il sagrato pieno di persone che hanno ascoltato da fuori la messa celebrata dal parroco fratel Tommaso Grigis. Poche le parole del celebrante, che ha voluto lasciare spazio alle frasi d'addio dei colleghi, degli studenti, degli amici. Ne esce un ritratto del professore che si fonde con gli studenti, con i quali parla e discute di musica, quella musica che era il suo primo amore. Tutti hanno parole dolci di ricordo, amare per la repentina partenza. "Avevi il sorriso sempre sul volto; ti fermavi a parlare con noi dei nostri problemi anche oltre il suono della campanella; la tua vita e le tue passioni sono state spezzate, ma ti ritroveremo nei versi di qualche canzone di un musicista".

L'addio è sempre triste e il distacco definitivo molto doloroso. La bara esce, la mamma la abbraccia e poi, sperduta cerca un po' di conforto che un'amica le dona. Il feretro si muove verso il vicino cimitero. Lì si ferma Mauro Pamiro; chi resta ha adesso lacrime e domande alle quali si spera di dare presto una risposta.

"Era sempre sereno, ma negli ultimi tempi era cambiato qualcosa - conferma una persona che presto sarà ascoltata dagli inquirenti - e non so cosa possa essere successo". " Ho visto il suo ultimo pezzo - dice un'altra amica - che si intitola The last abrace, l'ultimo abbraccio. E' un pezzo insolitamente triste e nel quale Mauro schiaccia un pomodoro dal quale esce un succo rosso sangue. Quel che è successo mi fa riflettere".


Nelle foto, i funerali