Vaiano Cremasco, 03 luglio 2017

Un paese in lutto per la morte del suo amatissimo sindaco, Domenico Calzi, 66 anni, primo cittadino dal 2009, strappato alla vita sabato notte da un male incurabile, insidioso e rapido. "Perché devo andarmene, ho così tante cose da fare ancora", aveva detto il sindaco alla moglie quando aveva capito che per lui non c'era più nulla da fare. Lo ha ricordato oggi in chiesa il parroco don Attilio Premoli che ha pronunciato l'elogio funebre nella chiesa gremita. Un elogio sobrio, come sarebbe piaciuto al sindaco, pieno di considerazioni importanti per la vita di tutti, un elogio che non nasconde l'amarezza della partenza improvvisa, che non sa dare risposte sul perché, ma che ricorda come sia necessario farsi trovare pronti. E, secondo don Attilio, Domenico si è fatto trovare pronto. Il parroco ha ricordato ancora l'attenzione alla comunità di questo primo cittadino, educato in un collegio cattolico a Lodi, forgiato al rispetto, all'onestà e alla famiglia. Calzi, il sindaco che poteva sembrare brusco, ma che sapeva ascoltare; il marito che a moglie e figli non ha mai mancato di essere vicino; il nonno affettuoso che con i nipotini si scioglieva e mostrava il suo lato tenero.

Domenico Calzi se n'è andato sabato notte. Pochi sapevano della malattia, quasi nessuno della sua gravità. Ha servito il suo paese fino all'ultimo e la gente se lo ricorderà anche per questo. E' stato accompagnato nel suo ultimo, breve viaggio, da una quarantina di colleghi sindaci e dalle autorità politiche e delle forze dell'ordine della provincia.

Adesso il comune sarà commissariato, la giunta decade, arriva un inviato prefettizio che resterà il tempo necessario per indire nuove elezioni che, presumibilmente saranno in il prossimo autunno o a primavera, con le regionali e le nazionali.

Nelle foto, alcuni momenti della cerimonia