Crema, 08 settembre 2016

"Posso ancora dare qualcosa alla città. Quindi, eccomi qui". Gianni Risari, 65 anni, ex deputato democristiano, ex candidato sindaco sconfitto da Bruttomesso, colui il quale ha lanciato nel mondo della politica Stefania Bonaldi (mossa della quale si pente ogni giorno, anche se non lo dice), chiama a raccolta la stampa per lanciare le sue idee. Non ancora la sua candidatura, anche se manca poco.

A, B, C, sono le tre lettere dalle quali si parte. Prima però chiama i giovani e le persone che vorrebbero impegnarsi per la città ma senza dover andare in qualche sede di partito. Lui c'è e con questa gente si può fare molto. Le tre lettere stanno per Anziani, Bambini, Case, argomenti caldissimi. Niente cittadella dell'anziano, ma progetto serio per sistemare la Misericordia. Aver adibito cinque mini alloggi tecnologici per giovani anziani non è sufficiente. Bisogna mettere a posto tutto, spostare il reparto Alzheimer da via Zurla a lì, rafforzare la sezione di fisioterapia. Aver preferito al progetto Misericordia la sistemazione della stazione e aver dirottato lì i soldi della fondazione Cariplo è stato grave.

Bambini, siamo allo sboom. La denatalità è ai massimi storici. Servono più servizi per le mamme e le famiglie. Per esempio, l'asilo nido di via Dante è troppo piccolo, ma ha di fianco una casa vuota che appartiene alla fondazione Benefattori. Case, seguire l'esempio dell'housing sociale, primo esperimento in Italia che è partito bene, ma non è arrivato, perché manca molto, anche se a breve la stessa fondazione Cariplo ci mettere mano (e soldi) per completare l'iter. E' necessario trasformare le case Aler in housing, con servizi e posti di ritrovo per tutti. Solo in questo modo tutti, anziani in testa, potranno continuare a godere di questa vita.

Discorso da candidato sindaco? A noi sembra di sì. Per lo meno da persona che voglia tornare in comune per agire a nome e per conto della città.

Nella foto, Gianni Risari