Crema News - Spargimento di fanghi nei campi, è nocivo o no? Crema News

Cremasco, 13 novembre 2018

Emanuele Coti Zelati (Sinistra) punta il dito sulla questione dei fanghi da spargere nei campi. Gli risponde il consigliere regionale grillino Marco degli Angeli e parla anche il consigliere Matteo Piloni.

"La questione dello spargimento dei fanghi in agricoltura è davvero molto importante per via delle possibili ricadute negative sulla salute delle persone e sull’ambiente.

Non esisteva una precisa legislazione in merito e gli atti del governo grillino-leghista sono stati quanto di peggio si poteva fare in materia: hanno infatti aumentato anche di 20 volte la possibile concentrazione di idrocarburi presenti nel materiale sparso sul terreno agricolo. Questo in spregio delle possibili conseguenze sulla salute anche dei cremaschi e dei possibili danni ambientali, ignorando il ragionevole principio di prudenza: esattamente il contrario di quanto affermato dall’allora Consigliere Regionale che sosteneva che “il M5S continuerà ad operare affinché si arrivi presto a una legge statale che metta vincoli più stringenti allo spandimento dei fanghi in agricoltura.

Ma questo era prima di essere al Governo nazionale a braccetto con la Lega che, sulla questione ambientale, si è sempre distinta, anche in Regione Lombardia, negativamente.

Questo governo del cosiddetto cambiamento dimostra, anche con su questo tema, di non essere differente dalla peggior politica degli ultimi decenni: per convenienza si mettono in secondo piano la salute dei cittadini e la sicurezza dell’ambiente.

Alla luce di ciò abbiamo protocollato una mozione che impegna l’amministrazione comunale ad intervenire regolamentando lo spargimento dei fanghi sul territorio cittadino, invitando i comuni del territorio a fare lo stesso e infine chiedendo, a livello governativo, un deciso passo indietro sulla questione".


La risposta

Apprendiamo di una mozione del consigliere Coti Zelati in merito alla questione fanghi. Finalmente anche lui si è svegliato (prima o poi scoprirà anche i gessi) e si è accorto che da 20 anni si stanno spargendo fanghi sui terreni, ma lo fa solo per far polemica e senza portare argomenti seri. Il ruolo di consigliere Comunale è importante, e prima di scrivere mozioni con gravi inesattezze dovrebbe prima informarsi. Farebbe una figura migliore.

Ben venga l'attenzione e la volontà di rendere parte attiva le amministrazioni comunali e soprattutto richiedere la garanzia e la puntualità dei controlli sul corretto spargimento dei fanghi, ma non si faccia disinformazione.

A beneficio dei cittadini, e non di coloro che si improvvisano esperti e che strumentalizzano a fini di propaganda, chiariamo ancora la portata delle norme sui fanghi contenuti nel decreto Emergenze. (art. 41)
I reflui delle nostre abitazioni sono sempre stati usati come concime in agricoltura. Oggi si usano i fanghi che derivano dalla depurazione di questi scarichi, che sono ben diversi da quelli industriali. Il governo ha semplicemente colmato un vuoto normativo fissando un limite agli idrocarburi e ad altre sostanze inquinanti applicando i valori indicati da ISPRA e dall'ISS. Questo significa rendere finalmente efficaci i controlli e colpire chi inquina! La salute delle persone in questo modo è più tutelata che in passato.

In COMMISSIONE ambiente della Camera stanno continuando i lavori, ed in Regione Lombardia c'è una tavolo di confronto aperto che si riunisce ogni settimana. Anche oggi c'è stato un'interessante confronto con varie associazioni di categoria, che hanno richiesto una commissione scientifica per migliorare la normativa e stanno apprezzando che finalmente ci sia ascolto e volontà di intervento sulla materia. Si stanno facendo approfondimenti sul il tema per comprendere se i limiti imposti siano sufficienti e quali siano i metodi migliori per recuperare i fanghi, questo lavoro consentirà a breve di scrivere un decreto ministeriale che regolerà più dettagliatamente questi limiti e tutta la materia. Per la prima volta si sta lavorando seriamente su questa questione!

Quella dei fanghi non è un’emergenza sorta soltanto in virtù di una sentenza del Tar Lombardia, ma lo è diventata per l’inerzia dei governi precedenti che non hanno mai legiferato sul tema. L’ex ministro dell’Ambiente Galletti aveva pronta una bozza di decreto ministeriale in materia ma non ha mai emanato il provvedimento. Nessuno mi pare abbia protestato all’epoca. Visto che ora dei paletti ci sono, e con l’impegno di scendere più nel dettaglio con un nuovo decreto ministeriale, viene da chiedersi se non siano proprio questi nuovi paletti a scaldare così tanto gli animi dei partiti che hanno governato o sono stati in silenzio fino a marzo scorso.

Quando ci si occupa della sostanza dei problemi non è sempre facile farsi capire; aver bloccato un testo di decreto ministeriale approvato in Conferenza Stato Regioni è stata una impresa non semplice.
Chi parla di limiti 20 volte maggiori non sa di quello di cui sta parlando. Prima non esistevano limiti, quindi non si può parlare di aumenti e soprattutto non si possono mischiare mele con le pere. (Si confondono i limiti dei suoli con quelli dei fanghi). Il tema va affrontato con serietà e competenza e non con mozioni comunali approssimative che trovano il tempo che trovano.
Il testo del decreto legge emergenziale è solo un punto di partenza e la normativa verrà ampliata (inserendo limiti anche per i gessi di defecazione) ! Contribuiamo tutti a migliorare la normativa su oltre 6 MILIONI di tonnellate di rifiuti all'anno su cui nessuno aveva mai posto attenzione.

Marco Degli Angeli — Consigliere Regionale M5S lombardia


E l'intervento di Matteo Piloni

Con quali modalità ARPA Lombardia programma i controlli sui fanghi da depurazione in agricoltura, quali sono stati i risultati di tali controlli e quali le irregolarità rilevate con maggiore frequenza. Sono questi solo alcuni degli interrogativi che il gruppo del PD ha indirizzato ad Arpa Lombardia, dopo aver ascoltato sul tema le associazioni di categoria, intervenute oggi pomeriggio al gruppo di lavoro congiunto delle commissioni Ambiente e Agricoltura, il tavolo che era stato espressamente richiesto dal PD.

“Il quadro che va delineandosi mette in luce gli aspetti fondamentali su cui occorre orientare l’azione politica: controlli, qualità del fango e riutilizzo (non spreco) della sostanza di qualità – spiega Matteo Piloni, capogruppo del Pd in commissione Agricoltura – Per quanto riguarda il primo tema, il dato che è emerso durante le audizioni di oggi è senza dubbio quello della carenza di controlli da parte degli enti deputati ad effettuarli che, peraltro, dovrebbero disporre di tutti gli elementi per intervenire, essendo preventivamente informati. Per poter contribuire in modo costruttivo, abbiamo presentato dunque una richiesta di dati puntuali ad ARPA Lombardia che durante l’audizione dello scorso 6 novembre non aveva potuto fornire dati precisi di dettaglio”.

Le associazioni di categoria presenti oggi erano: Confagricoltura Lombardia, Coldiretti Lombardia, Confederazione Italiana Agricoltori Lombardia, Confederazione Produttori Agricoli Lombardia, FISE Assoambiente, EFAR per l’Italia.