Crema, 14 marzo 2018

Sì alla laurea professionalizzante, probabile no al proseguimento di Informatica, sì al mantenimento del laboratorio di ricerca. Qualche nota positiva è uscita dall'incontro tra i rappresentanti cremaschi e il rettore dell'università Statale di Milano, Gianluca Vago, con la presenza del direttore dell'università di Crema Nello Scarabottolo. La delegazione cremasca, capeggiata dalla sindaca Stefania Bonaldi, forse avrebbe sperato di strappare la promessa di far arrivare il corso di Informatica fino al 2020, come da contratto. Non ce l'ha fatta, come era nelle previsioni, perché il rettore è in scadenza e il prossimo sarà operativo solo a ottobre. Il che non suona bene per la nostra facoltà. Giusto, invece, portare avanti altre istanze che possano trovare albergo. Bene l'apertura di credito per una laurea professionalizzante in discipline e materie legate al territorio (cosmesi e meccanica e meccatronica); bene anche la disponibilità a mantenere il laboratorio di ricerca operativa.

Per quanto riguarda informatica, nessuna novità. Per quel che si è compreso, l'unica possibilità di far partire il primo anno ancora a Crema è legata a due fattori preponderanti e che passano sopra le teste dei cremaschi: il primo è la piena disponibilità di via Celoria che, ci dicono, non darebbe ancora garanzie di essere pronta per il prossimo anno di corso; il secondo è la protesta dei professori, poco convinti a trasferirsi in massa nella nuova sede. Se questi due fattori vengono azzerati, la sensazione è che ci si debba accontentare di quel che è stato detto.

Nella foto, il tavolo della discussione di oggi a Milano