Crema, 08 febbraio 2018

Sentenza Ogliari, la prima sezione della Corte d'Appello di Milano conferma la condanna: trent'anni di galera per Edgar Fagraldines e Jolanta Lewandowska, riconosciuti colpevoli dell'assassinio di Angelo Ogliari, avvenuto alle prime ore del 31 ottobre 2007. "Siamo delusi per questa decisione - affermano gli avvocati Elisa e martino Boschiroli, che da sempre difendono i due imputati. - Speravamo che, dopo il rinvio della Cassazione, ci fossero analisi più profonde. Vediamo la sentenza, che sarà depositata entro 60 giorni. Poi decideremo il da farsi". Non è quindi detto che il sesto processo abbia messo la parola fine su uno dei delitti più efferati registrati nella nostra zona. Nelle prime ore del 31 ottobre 2007 Angelo Ogliari, 43 anni, venne ammazzato mentre rientrava a casa a Cremosano. Il venditore di auto usato, salito alla ribalta della cronaca per il contenzioso con l'ex moglie Jolanta Lewandowska a causa della figlia, che la donna aveva portato in Polonia e aveva fatto sparire, fu vittima di un agguato portato da almeno due persone mentre entrava nella sua abitazione. Appena varcato il cancello retrostante, che dà sul garage, l'uomo venne aggredito. Il colpo gli fracassò la testa. Ogliari venne trascinato in garage e portato nel bagno di servizio della sua abitazione e lì finito con quattro martellate alla schiena. Il cadavere venne scoperto solo parecchie ore dopo, nonostante nel giardino vi fosse una scarpa e davanti al garage macchie di sangue. Le indagini si orientarono sulla ex moglie, che allora viveva con Fagraldines per il contenzioso per la figlia. Proprio a ottobre Ogliari aveva avuto la seconda sentenza a lui favorevole del tribunale polacco che gli affidava la figlia, ma quando era andato a prenderla, la bambina era stata fatta sparire dalla madre. Si scoprirà poi che era a scuola... Ogliari, d'accordo con la polizia polacca, avrebbe dovuto tornare a prendere la figlia di lì a pochi giorni. La notte dell'omicidio Ogliari era andato sotto casa di Fagraldines perché temeva che la bambina fosse con loro, mentre Fagraldines e la Lewandowska partirono in auto alla volta della Polonia il giorno stesso, poche ore dopo il delitto. Le indagini, molto lacunose, non portarono a molto. Il perito dei Ris di Parma, Giorgio Portera venne a Cremosano solo undici mesi dopo il delitto; le indagini sulle celle telefoniche vennero eseguite oltre un anno dopo l'accadimento; Ogliari aveva denunciato, due giorni prima dell'assassinio, che un'auto lo stava seguendo, denuncia caduta nel vuoto; non vennero cercate nell'immediato telecamere che potessero aver ripreso qualcosa di interessante.

Il percorso processuale fu lungo e tortuoso. Assoluzione in primo grado dei due imputati a Crema, con rito abbreviato, davanti al Gup; assoluzione in appello a Brescia, davanti al collegio; ricorso in Cassazione da parte della procura generale di Brescia che decise un nuovo processo in Corte d'appello a Milano; condanna a trent'anni da parte della seconda sezione milanese; ricorso in Cassazione della sentenza di condanna da parte degli avvocati difensori e oggi conferma della condanna da parte della prima sezione della Corte d'appello di Milano. La sentenza sarà depositata entro 60 giorni, dopo di che gli avvocati decideranno il da farsi. Qualora non vi sia un ricorso in Cassazione, i due condannati dovranno essere incarcerati quando la sentenza diventerà definitiva, cioè prima dell'estate.

Nelle foto, Jolanta Lewandowska, Edgar Fagraldines, gli avvocati Elisa e Martino Boschiroli