Gombito, 17 gennaio 2018

Gombito è un ridente paesino a cavallo tra il cremasco e il cremonese che vive, ormai da anni, la sindrome di don Camillo e Peppone. Il parroco, don Marino Dalè che recentemente è stato nominato anche in altri due paesi confinanti, non ha tra i suoi ammiratori l’ex sindaco Carlo Pedrazzini il quale, all’epoca del suo primato politico, ma anche quando aveva ricoperto la carica di vice primo cittadino, ha spesso da eccepire. E lo fa senza mezze misure chiamando a raccolta i giornali e denunciando quel che succede. Ultimo episodio conosciuto: la spazzatura. Capita che la chiesa sorga su un’altura e che nei pressi c’è uno spazio verde, una piccola scarpata, terreno di proprietà della parrocchia. Capita anche che troppo spesso la scarpata, oltre a ospitare arbusti, fiori, erba e alberi, sia punteggiata da cartacce, contenitori di plastica, vetri, lattine ecc. Il che, in un paese di 634 abitanti immerso nel verde e lambito dal fiume Adda e che predilige l’ordine e la pulizia, non è un bel vedere. Che fare? Per prima cosa, denunciare chi sporca e, magari, multarlo pesantemente. Così Pedrazzini non si lascia sfuggire l’occasione. Mettendo insieme l’equazione chiesa, parrocchia, cartacce, eccolo avanzare l’ipotesi che quella spazzatura arriva dalla chiesa. Di più, Pedrazzini cala l’asso e afferma che più di uno ha visto collaboratori della parrocchia (quindi del parroco…) gettare le cartacce raccattate sul sagrato, nell’oratorio e nei dintorni quando si fa pulizia, proprio nella scarpata. Apriti cielo, perché il parroco non ci sta e… cade dalle nuvole, respingendo le accuse. Ma a breve a qualcuno toccherà ripulire e a qualcun altro pagare una multa se si dimostra che ha delle implicazioni… Nelle foto, don Camillo e Peppone; don Marino Dalè e Carlo Pedrazzini