Crema News - Padre Maccalli rapito ieri sera alle 21 dai jihadisti Crema News

Madignano, 18 settembre 2018

"Prima di partire, il 7 settembre, è venuto a salutarmi. Gli ho chiesto quando sarebbe tornato, ma lui mi ha risposto: stavolta venite voi a trovarmi". E' il racconto di don Giovanni Rossetti, parroco di Madignano, che ricorda come nel periodo nel quale padre Pierluigi, Bigì per tutti, è rimasto a Madignano, lo sostituiva per le messe. "Abbiamo fatto una parte del seminario insieme, lui ha tre anni più di me, e poi lui ha scelto subito di andare in missione. Quando tornava, una volta ogni due anni, era una festa". Padre Bigì abita con il fratello Walter, anche lui missionario che è tornato lo scorso anno per prepararsi ad affrontare un'altra missione. Walter è più vecchio e i due fratelli non sono mai stati nella stessa missione.

In merito al rapimento, sembra accertato che a portare via il padre siano stati guerriglieri jihaidisti. Hanno assaltato la missione di Bomoanga, in Niger, ieri sera intorno alle 21 e sono andati dritti da lui. Insieme a padre Bigì c'era un sacerdote indiano, che è riuscito a fuggire. C'erano anche alcune suore, ma i guerriglieri hanno preso solo lui. In Italia la notizia è arrivata all'alba e del caso è stata immediatamente investita la Farnesina. Il fratello Walter che attende notizie nella sua casa di Madignano, con il fratello Angelo, la sorella Carolina e i parenti, spera che tutto possa risolversi bene, anche se di solito queste situazioni si protraggono nel tempo. Padre Maccalli è nella mssione di Bomoanga da 11 anni e si è sempre battuto per l'eliminazione dell'infibulazione e l'emancipazione delle donne e contro i maltrattamenti ai bambini e la circoncisione. Anche per questo non era ben visto dall'ala estrema musulmana, mentre il suo lavoro era molto apprezzato dalla popolazione del posto.

Padre Bigì nella zona dove si trovava visitava una ventina di villaggi portando il suo aiuto a tutti.

La procura di Roma ha aperto un fascicolo in merito al reato di sequestro di persona a scopo di terrorismo affidandolo al sostituto procuratore Sergio Colaiocco.

In attesa di notizie dal Niger anche la Sma, Società delle missioni africane, della quale padre Pierluigi Maccali faceva parte. La società ha sede a Roma e Genova e una filiale a Treviglio.


La preghiera del vescovo

La Diocesi di Crema ha appreso con costernazione e rammarico la notizia del rapimento, avvenuto a Niamey, in Niger, nella notte tra lunedì 17 e martedì 18 settembre, di padre Pierluigi Maccalli, missionario della Società delle Missioni Africane (SMA).

Com’è noto, padre Maccalli è originario della parrocchia di Madignano, in diocesi di Crema, dove è nato nel 1961. Nei mesi estivi aveva passato alcune settimane in famiglia e il 5 settembre scorso, pochi giorni prima del suo rientro in Africa, aveva incontrato e salutato, insieme con il fratello p. Walter – anche lui missionario della SMA – il vescovo Daniele, che lo aveva trovato sereno e pronto a riprendere il suo lavoro nella missione.

Appena saputa la notizia del rapimento, in mattinata, il vescovo Daniele ha cercato di informarsi meglio sulla vicenda, soprattutto attraverso un colloquio con p. Walter Maccalli. Insieme con il Consiglio presbiterale diocesano, riunito questa mattina in assemblea, il vescovo ha pregato per p. Pierluigi, perché tutto possa risolversi rapidamente e nel migliore dei modi.

Il vescovo assicura la sua vicinanza nella preghiera, e in ogni altra forma che possa essere utile, ai familiari di p. Pierluigi e alla Società delle Missioni Africane (SMA); e chiede a tutta la Diocesi di Crema di pregare per p. Pierluigi e per il suo rapido ritorno, in condizioni di piena salute e sicurezza, alla missione a lui affidata.


L'augurio di Matteo Piloni, consigliere regionale Pd

"Grande preoccupazione per quanto accaduto a Padre Pierluigi Maccalli, di Madignano e della Diocesi di Crema, rapito questa notte in Niger.
Siamo vicini alla famiglia, alla Diocesi e alla grande comunità dei missionari. I cremaschi, e non solo, conoscono bene il grande lavoro e la grande umanità di padre Maccalli soprattutto per contrastare quelle pratiche legate alle culture tradizionali che coinvolgono i bambini e le donne. Speriamo di ricevere buone notizia quanto prima."