Crema, 07 luglio 2017

Beretta va alla guerra. Dopo aver sistemato la sua posizione in consiglio comunale, con il fantastico scavalcamento di Tino Arpini nei tempi supplementari (per chi non lo sapesse, Beretta era dietro Arpini nelle preferenze - 192 a 195 - e fuori dal consiglio comunale, ma un riconteggio lo accreditava di qualche nuova preferenza, abbastanza per scavalcare Arpini ed entrare in consiglio - 196 a 193 -), ieri mattina ha convocato una conferenza stampa per dire che in Forza Italia ci sarà guerra. Perché Donida (coordinatore cittadino) non conta nulla, Zucchi ha fatto quel che poteva, ma che si è perso e invece si doveva vincere, come il centro destra ha fatto in parecchi altri comuni e, soprattutto, che ci sono generali e capitani che devono spiegare la sconfitta, prenderne atto e tirarne le conseguenze. E il riferimento è esplicito perché per chi non avesse capito, Beretta punta il dito su Massimiliano Salini e Carlo Malvezzi. I due, rei di aver prima abiurato e poi fatto un frettoloso rientro in Forza Italia quando hanno capito che Berlusconi non era poi così fuori dai giochi, hanno poi dettato legge in questa campagna elettorale, imposto il candidato sbagliato, permesso a una Bonaldi quasi spacciata di rientrare in gioco, rimontare e riuscire a vincere. Errori di strategia grossolani che si pagheranno con altri cinque anni di opposizione. E oggi si va alla resa dei conti.

Nella foto, Simone Beretta