Crema, 03 aprile 2018

Due nuovi assessori che vanno a sostituire altri due, uno eletto in Regione, l'altra arrivata a fine del suo mandato parziale. Il Movimento 5 stelle non approva l'operato della sindaca Stefania Bonaldi e punta il dito su quanto fatto in campagna elettorale dall'assessore uscente Matteo Piloni, oggi consigliere regionale.


"Come M5S Cremasco abbiamo preferito non commentare gli annunci dei nuovi assessori fino alla loro ufficialità. L’elezione di Piloni in Regione ha testimoniato l’ennesimo suo comportamento irrispettoso nei confronti delle istituzioni: come candidato alle elezioni regionali, Piloni ha sfruttato senza alcuna vergogna il proprio ruolo di assessore per avere maggiore visibilità e interscambiare i momenti di campagna elettorale con quelli a cui partecipava da amministratore. Conoscendo il personaggio, tutto previsto, confermando come l’unico obiettivo della riconferma a tempo come assessore fosse solo la sua elezione al Pirellone: un atteggiamento proteso esclusivamente all’interesse per le poltrone, incurante del bene della città e dei settori di commercio ed ambiente.

Se era prevedibile e quindi evitabile l’uscita di scena di Piloni e Saltini, meno prevedibile era l’entrata in giunta di Gramignoli e Fontana. Gramignoli, consigliere di una delle tante “liste civiche”, si è fatto notare solamente per aver dichiarato che si sarebbe dimesso in caso di via libera alla pompa bianca della Coop. Ironia della sorte, le tanto attese dimissioni sono arrivate solo per saltare sulla poltrona di assessore al commercio e ambiente. Imbarazzante.

L’altra sorpresa è Cinzia Fontana famosa in Parlamento solo per il suo elevatissimo tasso di presenza in aula, ma di cui non si ricordi nulla di concreto per il territorio, nemmeno scusata per qualche ruolo di primo piano nel Pd. Silurata dalle liste di Renzi, probabilmente perché non facente parte del giglio magico, non sapendo dove ricollocarsi, è entrata immediatamente nella giunta.

Da valutare anche la posizione dell’assessore ai lavori pubblici Bergamaschi dopo la sua assunzione da parte di Ancorotti. Una posizione perlomeno inopportuna per l’assessore, che dovrebbe valutare cosa fare nella propria vita: il dipendente di una grande azienda privata del territorio o l’assessore della propria città, chiamato magari a valutare richieste della medesima Ancorotti. Non immaginiamo se la medesima situazione di conflitto di interesse fosse capitata in giunte del M5S.

La giunta Bonaldi è sinonimo di improvvisazione e assenza di progettualità per il territorio e la città: unico risultato, terra bruciata intorno a sé e al territorio cremasco, con assoluta incapacità di rilanciarlo e qualificarlo. Un bilancio, quello del Bonaldi bis, assolutamente negativo.