Crema, 04 novembre 2017

Attacco frontale di un gruppo di genitori nei confronti del dirigente del Racchetti/Da Vinci, Pierluigi Tadi, si è insediato da circa due mesi. Un gruppo di genitori, rappresentativo di studenti di alcune classi, ha chiesto un colloquio al dirigente, il quale non li ha ricevuti, in quanto non rappresentati dell'intero istituto e neppure per questo eletti. Infatti, le elezioni per nominare i rappresentanti del consiglio di istituto e di classe sono in programma domani e lunedì.

Ma veniamo alle accuse. Questo gruppo di genitori accusa il dirigente di aver sospeso gli scambi linguistici, di aver messo in difficoltà l'organizzazione di viaggi di istruzione (gite), di impedire ai ragazzi di utilizzare i servizi igienici durante le lezioni, di non ammettere uscite anticipate e ingressi posticipati neppure in previsione di visite mediche, di negare permessi di uscita ed entrata per accedere ai trasporti pubblici.

Il dirigente si dice scosso da queste accuse e ribatte punto per punto. "Non ricevo questi genitori perché non sono rappresentativi. Ci sono 3400 genitori di studenti e loro ne rappresentano solo poche decine. Faccio presente che ho loro concesso l'aula magna per riunirsi. Dico di più. Lunedì quando sarà nominato il consiglio d'istituto lo convocherò immediatamente. Peraltro voglio anche dire che il cosiddetto comitato non ha né nomi né cognomi".

Come la mettiamo con le gite?

"Mai avuto nulla in contrario. Naturalmente si devono rispettare le regole. Ci vogliono due accompagnatori e se non ci sono non si può mettere in programma la gita. Gli accompagnatori sono volontari e gratuiti e come tali io non posso obbligare nessuno".

Professore, però non lasciare andare al bagno i ragazzi...

"Mai detto una cosa simile".

Il problema degli ingressi, invece, ci sembra importante.

"Anche qui va fatta chiarezza. Per quanto riguarda i trasporti, i ragazzi non c'entrano nulla. Ho personalmente incontrato i rappresentanti delle ditte di trasporto e ho fatto loro presente quali sono le nostre esigenze di orario, ricavandone attenzione. Se il mezzo ritarda, cosa può fare un ragazzo?".

E per le visite mediche, come la mettiamo?

"Anche qui le cose non stanno come dicono questi genitori. E' vero che ho caldeggiato l'ipotesi di prenotare visite mediche fuori dagli orari di lezione oppure nell'ambito della prima o ultima ora. Ma non è mia intenzione vietare a uno studente di uscire per sottoporsi a visita medica a qualsiasi ora essa sia. E' vero però che se uno studente arriva a metà di una lezione, deve attendere la fine della stessa ed entrare in classe nella successiva. Tutto questo per non disturbare e nel rispetto di tutti".

La lettera è piuttosto pesante.

"Sono portato a credere che vi siano altri fini. Le accuse che mi si muovono sono infondate. Comunque, ribadisco la mia disponibilità a incontrare i genitori che risulteranno eletti lunedì".

Nella foto, il dirigente Pierluigi Tadi e l'asseblea dei genitori