CREMA, 28 marzo 2016 - Domani mattina nel tribunale di Cremona ci sarà un processo per direttissima che avrà gli occhi di tutta Italia puntati addosso. Infatti, in aula entra il 60enne nativo dello Zaire ma cittadino italiano, residente a Credera Rubbiano, che ha investito e mandato in prognosi riservata un uomo di 45 anni di Moscazzano che stava camminando, intorno a mezzanotte del giorno di Pasqua, in via Roma a Ripalta Nuova (vedi articolo). L'investitore, per evitare il sequestro della sua Bmw, ha tentato di fuggire e poi ha aggredito due agenti della Polstrada. L'uomo è risultato positivo all'alcoltest: aveva in corpo cinque volte più il massimo consentito. Sarà giudicato con la nuova legge sull'omicidio stradale, firmata dal capo dello stato Mattarella mercoledì scorso, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale giovedì con provvedimento d'urgenza ed entrata in vigore venerdì. Lo straniero ricade sotto la nuova legge perché ubriaco ha procurato lesioni gravissime alla persona che ha investito. La legge prevede una pena da tre a cinque anni, il ritiro della patente e un minimo di cinque anni prima di potersi presentare a un nuovo esame per il conseguimento del permesso di guida. Nel caso specifico, l'italo-zairese dovrà rispondere anche di lesioni a pubblico ufficiale e questo aggraverà la pena finale. Ammettendo che patteggi o chieda il rito abbreviato (questa seconda ipotesi più probabile), non si vede come la pena finale possa risparmiargli il carcere, anche con lo sconto di un terzo della pena a cui si ha diritto per il rito scelto (fino a due anni c'è la possibilità di sospendere la pena, oltre no). Probabile che il suo avvocato chieda il rito abbreviato per poter poi ricorrere in appello e allontanare il momento della carcerazione. Sempre che il giudice riconosca l'investitore picchiatore colpevole di tutto o in parte di quanto attribuitogli, naturalmente.

Nella foto, un arrestato accompagnato in aula