Crema News - L'atto del sindaco che assegna due papà a due gemelli spacca la città: c'è chi dice no e chi dice sì Crema News

Crema, 11 maggio 2018

La decisione della sindaca Stefania Bonaldi si iscrivere all'anagrafe come genitori di due gemelli, due persone dello stesso sesso, due uomini, ha suscitato molte reazioni, di segno contrario. Criticato anche il fatto che sia stata lei a chiamare i due neogenitori per annunciare la sua disponibilità a inserire nella casella vuota, quella dove si mette il nome della madre, il nome dell'altro uomo convivente. Peraltro la coppia non abita più a Crema da parecchio tempo e non risulta abbia avanzato domanda nella nuova città di residenza. La sindaca ha eseguito l'atto e pi l'ha spedito all'anagrafe dell'attuale residenza dei due.

A favore registriamo il parere di Matteo Piloni, consigliere regionale del Pd.

La scelta del sindaco di Crema, come di altri sindaci in Italia, di registrare il figlio di una coppia omosessuale, e riconoscere quindi la doppia genitorialità, è stata una scelta importante. Una scelta che consente, a tutti, la possibilità di essere genitori e genitrici responsabili. E’ la scelta di chi non gira la testa di fronte a nuove forme di genitorialità che esistono. A persone che, di fatto, sono una famiglia e che non hanno più intenzione di dichiarare il falso. A figli e bambini che esistono e a cui va riconosciuto un futuro.

Per alcuni è un errore. Perché? Solo perché non esiste, ancora, una chiara normativa in tal senso? Non devo essere certamente io a ricordare che molte questioni che riguardano la realtà hanno, da sempre, anticipato la normativa che si è poi adeguata riconoscendo ciò che, di fatto, esiste.

Davvero c’è ancora chi pensa che genitori omosessuali siano un danno per i figli? Davvero c’è ancora chi pensa che ci siano figli, bambini o genitori di serie A e di serie B?

Purtroppo si, ed è anche per questo che scelte come quella dei Sindaci di Torino, Romano, Gabicce e Crema sono importanti.

In questi anni l’Italia ha compiuto grandi passi in avanti in materia di diritti. Quella che si sta concludendo con il voto del 4 marzo è stata e verrà ricordata soprattutto per essere stata la legislatura dei diritti: le unioni civili, il biotestamento, il dopo di noi, l’autismo, i minori non accompagnati, il divorzio breve. Solo per ricordane alcune che riguardano proprio la famiglia.

Sono comprensibili e del tutto legittime le critiche e i dubbi. Ma di fronte a realtà come queste non ci si può fermare solo perché la normativa è lacunosa o perché “non sono delle priorità”.

Qui non si parla solo di riconoscere dei diritti, ma di “vedere” che esistono nuove famiglie. Si tratta del riconoscimento legittimo di figli che esistono. Si tratta di guardare in faccia alla realtà.

Ed è di fronte a questa realtà che ora ci aspettiamo che la legge affronti la questione quanto prima per non lasciare tutto in mano alla sensibilità di un ufficiale di Stato Civile. O a quella di qualche politico che pensa, ancora, di poter fermare il vento con le mani.

Matteo Piloni

Consigliere regionale


Contro quella di Flavio Rozza rappresentante di Noi per la famiglia

Un bambino può nascere dall'unione di due uomini? Secondo il sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, sì.
E proprio la Bonaldi, nei giorni scorsi, in qualità di Ufficiale di Stato Civile, ha trascritto nel registro delle nascite il nominativo di una coppia di uomini, qualificandoli entrambi come genitori di due fratellini.
Il Sindaco di Crema, tuttavia, per dare maggiore credibilità al suo atto avrebbe anche dovuto dire quale dei due uomini abbia effettivamente partorito i bambini e soprattutto "come".
È un dettaglio che non sapremo mai, per un semplice motivo: l'omogenitorialitá non esiste ed i rapporti omosessuali sono, per loro natura, sterili. Fino a prova contraria (alla Bonaldi l'onere di smentire quanto dico) due uomini - tra di loro - non possono né concepire, né partorire un bambino.
Detto ciò, ed accantonata ogni forma di ironia, dobbiamo dire con franchezza che l'atto compiuto dalla Bonaldi è illegittimo perché la legge italiana non prevede questo tipo di registrazione.
Riguardo alle motivazioni credo sia palese l'intenzione di forzare la mano (emulando il ben più noto sindaco di Torino), adottando uno schema già applicato per altre materie eticamente sensibili: ovvero creare una prassi di carattere amministrativo e giudiziario per indurre il Parlamento a legiferare secondo i desiderata della piccola ma influente lobby LGBT.

Se il primo cittadino di Crema mi chiedesse un consiglio, Le direi di accantonare questo tipo di farse, utili probabilmente per guadagnare un po' di visibilità mediatica, ma di certo politicamente rischiose. Non dimentichi, Bonaldi, che la Sinistra - a forza di inseguire battaglie ideologiche lontane dai veri problemi della quotidianità - lo scorso marzo è andata incontro ad una sonora batosta elettorale. Ben altri sono i problemi dei cittadini. Ma soprattutto, nella sua attività, non dimentichi le vere necessità dei bambini e il loro bisogno primario di avere un padre e una madre.

Con buona pace di chi insegue falsi miti di progresso, giova ribadire che la struttura, anche quella biologica, della persona umana, non può essere modificata dalle norme sociali o dagli atti burocratici di un sindaco in cerca di notorietà.

Non basta fingere che due uomini possano concepire e poi partorire un figlio perché questo avvenga realmente. Chi, accecato dall'ideologia, insiste su questa strada, dovrà presto o tardi fare i conti con la realtà.

Flavio Rozza

"Noi per la Famiglia"