Crema, 30 ottobre 2017

"La moschea? Il sopralluogo effettuato è stata eseguito una volta sola e a orari sbagliati. Quindi..."

Quindi ieri il parlamentare della Lega Nord Guido Guidesi è venuto a Crema e nella sede ha detto chiaro e tondo che lui, insieme ad Andrea Agazzi, coordinatore della Lega cremasca, non crede che quanto fatto in materia di approfondimento del problema sia stato eseguito con i crismi necessari. E siccome non si fida di quanto fatto, ecco che il 25 ottobre ha presentato un'interrogazione al ministro dell'Interno Minniti.

Certo che se quanto afferma Agazzi è vero, qualcuno ciurla nel manico: la sindaca Stefania Bonaldi dovrebbe dire se corrisponde al vero che l'ispezione richiesta alla polizia locale è stata fatta una volta sola e fuori dall'orario indicato e che cosa si fa adesso, se si tiene d'occhio il posto dove, sostiene Agazzi, gli islamici continuano il loro andirivieni. Tutto questo, a parere della Lega, sa molto di presa in giro e quindi si passa a un livello superiore, il massimo.

Ecco il testo dell'interpellanza

Secondo quanto si apprende da diverse fonti di stampa già da inizio settembre 2017, un capannone, sito in via Rossignoli n. 37 a Ombriano, nel comune di Crema, acquistato da «una persona vicina agli islamici» e che la comunità islamica cremasca voleva trasformare in un centro di preghiera, sarebbe utilizzato quale luogo di culto, in contrasto con le disposizioni urbanistiche in vigore;

difatti, il capannone di via Rossignoli è, secondo concessione edilizia risalente al 1997, una «fabbricazione d'uso industriale», pertanto ha una destinazione «industriale/artigianale» e non ha, quindi, alcuna compatibilità con una funzione di attrezzatura religiosa;

la vicenda ha avuto inizio poco tempo fa, quando il sindaco ha reso noto di aver ricevuto una delegazione della comunità islamica cremasca che aveva avanzato richiesta di cambio di destinazione d'uso del capannone, ma di aver negato questa possibilità;

le polemiche però non si sono spente e sono nel frattempo arrivate numerose segnalazioni da parte di cittadini che hanno notato l'accesso all'edificio, tutti i giorni ed in determinati orari, da parte di molte persone, facendo ritenere, quindi, che lo stesso possa essere utilizzato quale luogo di preghiera;

ad avvalorare la tesi di un possibile abuso edilizio per l'utilizzo del capannone in modo non conforme alla sua destinazione, si rilevano anche le dichiarazioni del presidente dell'Associazione Assalam che confermerebbero l'esercizio di attività confessionali all'interno della struttura da parte del Centro culturale islamico; ciò sarebbe avvenuto anche dopo il sopralluogo effettuato dall'amministrazione per verificare l'uso del fabbricato, dal quale, pare, però che nonostante quanto segnalato, risulterebbe «nulla di accertato»;

ancora recentemente, sempre il presidente dell'Associazione Assalam, ha dichiarato di aver ricevuto un messaggio il 21 settembre 2017 in cui si diceva che finalmente era stata comprata una moschea, riferendosi al capannone di via Rossignoli 37, che prima dell'ispezione molti arredi erano stati portati via in un magazzino e di essere stato minacciato per avere reso pubbliche tali informazioni;

è primario e urgente interesse della collettività verificare se è in atto un abuso edilizio a Ombriano e provvedere ad effettuare costantemente i necessari controlli onde accertare l'effettivo uso del capannone, considerato che lo stesso per legge non è compatibile con uso a fini confessionali –:

se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e riportati anche dalla stampa, quali iniziative di competenza intenda assumere in relazione alla vicenda sopra richiamata per tutelare la sicurezza dei cittadini residenti per monitorare le attività che si svolgono all'interno del suddetto centro culturale di Ombriano.

Nella foto, Guidesi e Agazzi