Crema, 06 agosto 2016

"Assessore, se ne vada". Mozione di sfiducia presentata dalla minoranza in comune contro l'assessore al turismo Matteo Piloni, che negli ultimi tempi ha messo insieme una serie di azioni poco o per nulla consone con il suo ruolo. L'ultima è quella che ha provocato la richiesta di dimissioni, con la presentazione al prossimo consiglio comunale, della mozione di sfiducia, è stata la richiesta di invitare la segreteria di Crema Città europea dello Sport, tramite l'Ufficio sport del Comune, a rendersi disponibile per la vendita di biglietti e per tenere il gazebo promozionale della manifestazione per tutta la durata della festa del Pd e per tutte le sere. Piloni non ha la delega allo sport, in capo al sindaco e demandata a Walter della Frera e ci sono state le immediate proteste dei membri della segreteria di Crema città europea dello sport. Inoltre, c'è la censura anche da parte delle minoranze del consiglio comunale, che chiedono la censura per questo comportamento e le sue dimissioni. Firmano il documento Laura Zanibelli (Ncd), Simone Beretta e Renato Ancorotti (Forza Italia), Alessandro Boldi e Christian Di Feo (M5S), Antonio Agazzi (Servire il cittadino), Tino Arpini e Paolo Patrini (Solo cose buone per Crema), Alberto Torazzi (lega Nord).

Che non sia un periodo fortunato per Piloni lo si desume da alcuni episodi sintomatici. La questione del film girato in parte per le vie e le piazze di Crema, che ha fatto sborsare al comune e quindi ai cittadini 18mila euro per accontentare le esigenze del regista; la faccenda della mosche, con il gruppo di islamici sponsorizzati fortemente da Piloni che, alla prova dei fatti, non si sono dimostrati in grado di poter partecipare al bando, con quattro anni di lacerazioni della cittadinanza, spaccata sull'opportunità o meno della concessione del luogo di culto agli islamici; gli scarsissimi dell'ufficio turismo, con numeri neppure paragonabili a Cremona, ma lontanissimi persino da Csalmaggiore e da Soncino. Tutto questo per un politico di spicco del Pd, segretario (spesso contestato) provinciale e con ambizioni molto alte, per esempio, sostituire Agostino Alloni alle prossime elezioni in Regione.

Nella foto, Matteo Piloni, assessore contestato