Romanengo, 28 luglio 2017


Romanengo, il prefetto manda 12 migranti e la cooperativa che se ne farà carico sta sistemando l'ex sede del consorzio agricolo che, secondo il vice sindaco Pozzi, non ha le caratteristiche e i parametri di legge per ospitare persone, visto che è chiuso da 16 anni. La Lega Nord si sta facendo carico del problema.

“Ancora una volta nel territorio cremasco si ripropone lo stesso copione - dichiara Maria Grazia Nichetti, segretario della sezione Lega Nord di Romanengo - Offanengo. - Le amministrazioni comunali subiscono “il sistema accoglienza”, un sistema non più legato ad un emergenza temporanea ma bensì un vero e proprio modello strutturale che vede i territori meri spettatori di decisioni calate dall’alto senza la possibilità di dissentire . Giusto due anni fa il cremasco ha subito una scelta simile nel comune di Chieve. Una situazione che ha generato insicurezza e disagio per i cittadini. Quanto sembra accadere nel comune di Romanengo è ancora più grave. Oltre ai problemi sociali e di sicurezza legati all’arrivo di soggetti richiedenti asilo, si danneggia anche una importante attività di carattere sociale, infatti, adiacente all’area individuata, è presente un “micronido” che garantisce un servizio importante alle famiglie della zona. La destinazione dell’ex consorzio agrario a struttura adibita all’accoglienza determinerebbe sicuramente un incompatibilità con la realtà già esistente.”

La sezione Lega Nord di Romanengo-Offanengo concorda con la preoccupazione manifestata dall’amministrazione comunale chiedendo al prefetto un ripensamento a riguardo e preannunciando manifestazioni pubbliche qualora non ci siano risvolti positivi.

Nella foto, una manifestazione contro l'arrivo dei migranti