Crema, 26 marzo 2017

Nelle sedi del Pd si stanno discutendo le tesi proposte dai candidati alla presidenza del partito, Renzi, Emilano e Orlando e gli iscritti fanno la loro scelta. Curiosità e interesse ha suscitato la dichiarazione di voto di Stefania Bonaldi, che si è schierata a favore della presidenza di Orlando.

"Il Congresso si avvicina e mi piace ricordare che PD significa Partito Democratico, e l’aggettivo è ciò che rende convinta la partecipazione a quest'avventura, che ritengo, oggi più che mai, fondamentale per il nostro Paese. Il populismo e i guru necessitano di barriere democratiche, e il mio partito lo è, senza dubbio alcuno".

Come mai Orlando e non Renzi, dal quale era stata chiamata nella direzione nazionale?

"In un partito del cento per cento, tuttavia, mi sentirei a disagio. Per questo sostengo la candidatura di Andrea Orlando che a oggi pare minoritaria nel PD. Non mi fa problema, come del resto non me lo aveva fatto alle precedenti primarie, votare inizialmente Laura Puppato, una donna fuori dai giochi di potere. Anche in Direzione Nazionale non ho fatto mancare, quando mi è stata data la parola, il contributo del mio pensiero critico, esponendo le mie idee senza vincoli di appartenenza alla maggioranza o alle minoranze interne, da persona libera quale sono".

Cosa significa scegliere la minoranza?

"A qualcuno potrebbe sembrare poco intelligente, ad altri poco opportuno, per me è necessario alimentare le minoranze, soprattutto per ricordare alle maggioranze che per costruire un Paese davvero democratico occorre un Partito veramente tale. Dunque, non faccio altro che servire l’aggettivo Democratico, che nella storia del PD è tutto".

La sua scelta di certo non piacerà a molti.


"Può non piacere a tutti, pazienza, mi tengo la gioia di pensare e rimango di sentinella, contro ogni intemperanza. Il modo migliore per servire il Paese è anteporre il pensiero ai calcoli, a questo credo e per questo rimango sinceramente democratica. Nel mio partito, che appartiene al pensiero delle persone libere e non alle maggioranze di turno".

Nella foto, Stefania Bonaldi, sindaco uscente di Crema