Crema News - Il rebus Scrp Crema News

Cremasco, 09 agosto 2018

Abbiate pietà, sono un profano.
Da cittadino ho cercato di capire cosa c’è attorno a Scrp. Ho letto articoli di giornale, le ragioni dei sindaci “dissidenti”, le ragioni dei sindaci “responsabili”. Ho cercato di capire cosa fa Scrp, mi sono letto i bilanci, anche di Consorzio.it. Ho analizzato la lista delle consulenze. Ho cercato di capire dove nascono i 72mila €/anno/procapite quale spesa per i dipendenti. Ho visto, con stupore, tutte le evoluzioni societarie dal Consorzio Cremasco in poi, che, tra aperture, chiusure, fusioni, scissioni, acquisizioni, vendita di quote e chi più ne ha, più ne metta, fanno arricciare i capelli. Mi sono impegnato, ho cercato di capire come mai si parla, dopo 4 anni, di nuovi assetti societari (se ne parlava già nel 2014). Probabilmente non sono così intelligente e preparato. Forse mi sfugge qualcosa. Penso però di avere capito questo:
Se vengono fatte attività, sono in perdita;
Se vengono fatti servizi, ci sono tempi biblici e strascichi giudiziari;

Mi spiego: mi sembra che Biofor e Consorzio.it non godano di buona salute, così come altre attività del passato.
Sui servizi: la gara per l’igiene urbana è stata un calvario, quella dei varchi un’odissea e quella sull’illuminazione pubblica è appena stata stoppata dal Tar (con fior fior di laute consulenze), l’operazione Lgh sembra non essere proprio impeccabile viste le osservazioni di Anac.
Forse c’è altro, ma credo basti.
Si dice che Scrp abbia un capitale netto di 30 milioni.
A naso, non so quanto dureranno. Non ho visto redditività. Si parla di dismissioni per ridurre l’indebitamento. Non mi sembra ci siano possibilità di investimento e ci sono 2,2 milioni €/anno di ammortamenti.
Lo ripeto, non sono un esperto, ma mi sa che di questo passo tra 10 anni non ce ne sia più.
Ultima considerazione e poi chiudo. Mi sembra che il patrimonio lordo stimato in oltre 60 milioni sia formato per la maggior parte dai tre depuratori e dalle reti di distribuzione e collettamento. Per carità, sono opere che costano, ma non è che siano così commerciabili.
Da cittadino, non mi sembra una situazione così da elogiare, posto che sono soldi anche miei.

Alberto Bonetti
Ingegnere, già responsabile
Settore Tecnico Enti Locali

Circolo Cittadino
Fratelli D’Italia