Crema, 24 maggio 2017

Crema è tra i comuni italiani più puntuali nei pagamenti. Secondo lo Studio sulla tempestività dei pagamenti realizzato da Cribis (società del gruppo Crif specializzata in servizi di business information per imprese pubbliche e PA) solo il 14,8 per cento degli enti territoriali salda i debiti economici con i fornitori entro il termine stabilito per legge (30 giorni). Tra questi anche Crema, con una media di 26 giorni dalla data di ricezione della fattura. Una gestione virtuosa riscontrata anche nell’azzeramento delle spese di rappresentanza, come evidenziato nel rendiconto dell’anno 2016 presentato in giunta lo scorso 17 maggio 2017.

(Dati aggiornati al primo trimestre 2017, pubblicati sul sito del Comune: http://www.comune.crema.cr.it/amministrazione-trasparente/)

Il dato locale risulta in linea con la direttiva comunitaria ratificata nel 2011 ed entrata in vigore nel 2013, che prevede il pagamento dei debiti entro trenta giorni dall’emissione della fattura, estendendo il limite a sessanta giorni solo in casi straordinari. La media nazionale è ancora distante dal traguardo: per quanto riguarda gli enti locali, il 57,2 per cento paga entro i trenta giorni successivi al termine, mentre il 28 per cento accumula ritardi gravi (oltre trenta giorni dopo la scadenza).

In generale, gli ultimi dati su scala nazionale denotano ancora un’emergenza pagamenti nella Pubblica amministrazione: un quarto delle aziende pubbliche (enti e servizi) fatica a saldare i debiti verso i fornitori, nel 24 per cento dei casi si tratta di ritardi gravi (+30 giorni), mentre solo il 23,6 per cento delle imprese della PA rispetta i termini di pagamento.

La maggior parte dei crediti insoluti riguarda le aziende sanitarie (Asl e Ospedali), che nel 55,4 per cento dei casi accumulano ritardi superiori ai trenta giorni. Il ritardo impatta sulle imprese fornitrici e produttrici delle merci interessate: secondo gli ultimi dati pubblicati, le sole fatture inevase per l’acquisto di prodotti farmaceutici e biomedicali ammontano a 4 miliardi di euro, mentre per la Pubblica amministrazione i debiti gravano sulle ditte fornitrici di materiale e servizi per la manutenzione stradale e l’edilizia.