Crema, 04 agosto 2017

La lettera della sindaca di Crema al governatore della Lombardia, Roberto Maroni in merito all'edificio dell'ex tribunale non ha lasciato indifferente la politica cremasca. Nella missiva la sindaca offre al governatore la disponibilità dell'ex palazzo di giustizia. Lo scorso anno il Dg dell'ospedale, Luigi Ablondi, aveva offerto un euro per il palazzo di giustizia a patto che la Regione sborsasse 8.5 milioni di euro per la trasformazione da tribunale a laboratorio ospedaliero. La Regione aveva risposto picche perché non c'erano fondi, salvo poi in campagna elettorale far dire allo stesso Maroni che i soldi avrebbero potuto esserci l'anno possimo. La palla al balzo è stata colta dalla sindaca Stefania Bonaldi, ma di traverso si è messo Andrea Agazzi, capogruppo in comune della Lega nord e coordinatore cittadino. Agazzi ha inviato la richiesta di non dar seguito all'istanza ma ha chiesto a Maroni di battersi per la riapertura del presidio di Crema. Conti alla mano, il tribunale di Cremona ha riscontrato maggiori spese di quanto costasse mantenere quello di Crema e la risposta di giustizia dopo la fusione è risultata carente. Agazzi parlerà dopo le ferie con Maroni, accompagnato da persone che sono vicine al governatore e ci sono buone possibilità che il numero uno della Lombardia vada a Roma a verificare se vi sono le possibilità di una riapertura.

Nella foto, Maroni sulle scale del tribunale di Crema, sotto, Andrea Agazzi con Guidesi, parlamentare Lega