Crema News
Crema, 24 maggio 2018
Presentato ieri il ricorso in Cassazione. E saremo a sette processi necessari per stabilire la verità sul delitto di Angelo Ogliari, morto ammazzato la notte del 31 ottobre 2007. L’ennesimo ricorso, terzo in Cassazione, è stato consegnato a Roma. Gli avvocati Martino ed Elisa Boschiroli, che da sempre difendono la coppia Jolanta Lewandowska ed Edgar Fagraldines, ricorrono contro la condanna bis a trent’anni di galera per i loro due assistiti, emessa lo scorso 8 febbraio e depositata ai primi di aprile. Se anche questo ricorso sarà accolto dalla Cassazione, assisteremo a un ottavo processo in Corte d'appello. I due legali hanno letto la sentenza che conferma la prima condanna della Corte d’appello di Milano, emessa nel luglio nel 2015 e contestano ancora una volta l’assenza totale di prove certe della presenza sul luogo del delitto dei due imputati: addirittura prove a favore girate contro, come l’impronta del piede nel sangue di Ogliari, attribuita alla Lewandowska, quando il piede della stessa è almeno un centimetro più corto o come il testimone che ha dichiarato di aver visto un uomo con capelli scuri la notte prima del delitto davanti a casa di Ogliari, mentre Fagraldines è notoriamente calvo. Il ricorso vuole ottenere un nuovo processo in Corte d’Appello, magari non a Mlano, dove i due imputati sono stati condannati due volte a trent’anni. Comunque, depositare la richiesta alla Cassazione significa far restare fuori da galera i due condannati, in attesa di un ennesimo pronunciamento. Nei sei processi sin qui celebrati, i due sono stati assolti a Crema davanti al giudice monocratico con rito abbreviato, a Brescia alla Corte d’appello, rinviati poi dalla Cassazione a Milano, dove sono stati condannati, ritornati in Cassazione, rispediti a Milano davanti ad altra sessione che ha confermato la condanna.
Nelle foto, Le indagini sulla scena del delitto, Elisa Boschiroli con Jolanta Lewandowska, Martino Boschiroli con Edgar Fagraldines e la vittima Angelo Ogliari
