Crema, 14 dicembre 2017

E’ sempre più emergenza azzardo in provincia di Cremona come in tutta la Lombardia e Italia. Ogni comune della provincia di Cremona deve approvare e rendere subito operative la delibere no-slot-vlt per limitare orari e fissare distanze dai luoghi sensibili (come previsto dalla legge lombarda) e si abolisca immediatamente la pubblicità, iniziando con delibere comunali per quanto di competenza municipale.

Le famiglie cremonesi mensilmente spendono in azzardo una cifra enorme, inferiore alla media lombarda ma comunque troppo elevata. Un danno economico e sociale enorme all’economia reale della provincia. I dati dei Monopoli di Stato arrivati grazie a un accesso agli atti del senatore del Movimento 5 Stelle Giovanni Endrizzi insieme alla associazione No Slot attivissima in Lombardia sono allarmanti.

In Lombardia nel 2016 parliamo di un giro di affari di 17,5 miliardi di euro (17.564.824.268) pari a una spesa per famiglie in azzardo di 3.956 (329 euro mese) contro una spesa dei consumi mensili per Istat che in Lombardia è pari a 3.040 euro mese di cui 449 euro in bevande (inclusi alcolici) e alimentari.

In provincia l’idrovora del tentar la sorte ha bruciato nel 2016 502 milioni di euro. Più precisamente 502.469.917 euro. Non ingannino le ‘vincite’: molto di questo denaro viene poi subito rigio- cato (e magari perso) dagli stessi giocatori sempre più colpiti da ‘azzardopatia’ in un vorticoso e non virtuoso cane che si morde la coda. Tra l’altro gli incassi per l’erario, avendo già visionato i dati arrivati per altri Comuni come Reggio Emilia e Bologna, non superano mai l’10-11% di quanto 'azzardato'.

In questo allarmante quadro c’è poi il flusso di denaro che viene ripulito dalle mafie anche nelle VLT-Slot-Gioco online formalmente legali che poi si scopre sempre più spesso legate a società legate alla ‘ndrangheta, camorra e mafie. Dai dati che arrive- ranno dai singoli Comuni della provincia di Cremona potremo capirne di più. Vanno chieste e analizzate le giocate anche per zone nella città e se in alcune slot-machines si vedono ‘picchi’ anomali ci sarà più di un sospetto.

Quanto entra allo Stato è poco più del 10-11% mentre questi dati non calcolano la mancata IVA sui consumi di chi getta denaro nell’azzardo, denaro che invece potrebbe in buona parte andare in acquisto di vestiti, ristoranti, viaggi, libri, cinema, cibo, elettro- domestici, giocattoli etc. Aggiungiamo poi il danno della spesa sanitaria per la azzardopatia, i danni socio-economici generati da eventi spesso direttamente ri- conducibili al gioco d’azzardo come divorzi e licenziamenti. Ogni euro gettato nell’azzardo è sottratto all’economia produttiva e reale della nostra provincia.

A farla da padrone in provincia di Cremona le slot classiche e le ancora più pericolose Videolottery VLT il settore emergente. In totale su 502 milioni di euro di azzardo oltre il sessanta per cento è speso in queste due tipologie d’azzardo: 230.869.246 milioni di euro nelle classiche slot machines e 97.746.867 milioni di euro nelle moderne e ancora più pericolose VLT.

C’è poi il boom dell’azzardo online (‘giochi di abilità’ per la classificazione dei Monopoli) con 54 milioni di euro. A seguire le lotterie istantanee come il ‘gratta e vinci’ con 41,3 milioni di euro, il Lotto con 40,2 milioni di euro, le scommesse sportive a quota fissa a 20,6 milioni di euro, 1 milione per le scommesse ippiche in agenzia.

L’innocuo ‘Totolcalcio’ e collegati , che per decenni ha contraddistinto senza far danni sociali ed economici la nostra cultura non attira più nessuno. Nel 2016 i cremonesi vi hanno investito in tutta la provincia 71.249 euro.

In media (calcolando quindi anche chi non ‘azzarda mai’, neonati, minori e anziani) ogni famiglia della provincia di Cremona (sono 153.296 secondo i dati Urbistat 2016 elaborati su dati Istat http://ugeo.urbistat.com/AdminStat/it/it/demografi... ) spende 3.277 euro all’anno – cioè 273 – euro mese nel ‘tentar la sorte’. Tutto denaro sottratto all’economia reale, al piccolo commercio, ai servizi, ai ristoranti, ai negozi. Secondo i recenti dati la spesa 2007-2016 delle famiglie è infatti calata di 85 euro a famiglia al mese (ma è cresciuta quella in azzardo negli ultimi 10 anni con leggi assurde che hanno liberato la ‘belva’ che illude i cittadini e mangiasoldi!). Questo a fronte di una spesa media mensile per le famiglie 3.956 euro per la Lombardia. In pratica una media di 274 andrebbe in azzardo (questo includendo nella media anche chi non gioca: numeri da capogiro) a fronte di 449 per spese alimentari . Mensilmente, quindi, ogni famiglia della provincia Cremona spenderebbe nel gioco il 60% di quanto speso da un cittadi- no lombardo in alimentari e bevande. Questo per avere un’idea del flusso di de- naro sottratto all’economia sana e produttiva.

SPESA PRO CAPITE: 1398 EURO A PERSONA – Per ogni cittadino della provincia di Cremona, inclusi neonati, anziani, minori e persone che non gioca- no è pari a: la spesa pro capite di oltre 1.398 euro l’anno.
RICICLO DENARO SPORCO – In questo allarmante quadro c’è poi il flusso di denaro che viene ripulito dalle mafie anche nelle VLT-Slot-Online formal- mente legali che poi si scopre sempre più spesso legate a società legate alla ‘ndrangheta, camorra e mafie.

CON NUOVE NORME INTERCETTAZIONI STOP A INDAGINI SU AZ- ZARDOPOLI