Crema News - FdI: "Perché la sindaca prende le distanze da Lanzalone?" Crema News

Crema, 16 giugno 2018

Fratelli d'Italia prende posizione sulle società pubbliche in capo anche al comune di Crema.

"Lo scandalo del nuovo stadio di Roma che vede coinvolto anche l’avvocato Luca Lanzalone, consulente del comune di Crema e di Pandino, e presente anche a un’assemblea di Scrp nel periodo della travagliata gara di igiene ambientale, obbliga a una riflessione sull’utilizzo da parte di comuni e società pubbliche di queste figure professionali. Una riflessione che sarebbe stato auspicabile fosse stata fatta prima e indipendentemente dai fatti di Roma. Inoltre non riusciamo comprendere l’intervento del sindaco Stefania Bonaldi che si è preoccupata subito di diffondere un comunicato dove precisa l’estraneità di Crema ai fatti di Roma, problema che nessuno aveva posto.
Fratelli d’Italia intende, invece, porre sul tappeto la questione dell’eccessivo uso di consulenze esterne da parte di Comuni e società pubbliche e prende come esempio paradigmatico quello di Scrp.
Premesso che un consulente è un tecnico, preparato nella sua materia, in grado di fornire risposte esaurienti a chi sollecita il suo intervento e non si può e deve interpellarlo ogni stormir di foglia.
Premesso che un pronunciamento di un consulto non può cambiare dopo quindici giorni.
Premesso tutto questo, ci poniamo questa domanda: erano tutte necessarie le consulenze usufruite da Scrp e pagate decine di migliaia di euro dei cittadini cremaschi?
La risposta di per noi è chiara: non erano necessarie. Un esempio su tutti, ma non è l’unico.
Succede che per il mitico appalto di igiene ambientale si tiene un’assemblea dei soci di Scrp per indicare ai sindaci soci come devono procedere dal punto di vista burocratico. Le cronache raccontano che fosse presente un consulente il quale propone ai sindaci di approvare in consiglio comunale una delibera con allegato secretato. Ora, non bisogna essere esperti di diritto amministrativo per sapere che nessuna delibera del consiglio comunale può essere secretata, a maggior ragione se si tratta di un appalto pubblico. Sempre le cronache informano che i sindaci allibiti hanno fatto notare l’incongruenza. Si decide di sospendere l’assemblea e di aggiornarla. Due settimane dopo si riprende, sorpresa, il consulente è cambiato, ma la proposta è forse peggiore. Si consiglia di approvare la delibera con lo stralcio del documento che dovrebbe essere secretato. Insomma delibera con bigino. Ora è necessario chiedersi quale vantaggio abbia tratto Scrp da questi consulenti. Fratelli d’Italia pensa che siano soldi buttati. E allora ha ancora senso mantenere in vita Scrp?

Anche Martino Boschiroli, dell'Udc, stigmatizza la situazione.

"Le aziende partecipate sono un buco nero, una voragine che ingoia un sacco di soldi, spesso spesi male. Da tempo sostengo la posizione di chiuderle perché inutili se non, in alcuni casi, dannose. Le vicende che si susseguono da qualche tempo a questa parte vanno a sostegno della mia tesi. Crema non ha bisogno di spendere soldi in partecipate. Solo Scrp costa la cittadino 55.500 euro l'anno, senza contare gli stipendi dei dipendenti. Per gestire che cosa? Progetti di terza mano come quello del sottopasso che esiste in comune da anni. Sulle consulenze è ora la Corte dei conti intervenga e controlli quello che succede".

Nella foto, un'assemblea Scrp