Crema, 22 giugno 2016

Ed è arrivato il tempo dei lunghi coltelli. Saltato il bando cosiddetto della moschea, un bando lunare, concepito da persone che avrebbero voluto favorire un certo gruppo di musulmani ma che hanno di fatto reso impossibile la loro partecipazione, causa scarsa conoscenza dell'Islam e dei suoi dettami, adesso c'è la gara a ribadire concetti noti e posizioni noti. Ma con alcuni dati di fatto. Il primo è che la moschea non si fa più; il secondo è che la giunta Bonaldi, se sarà rieletta, farà costruire la moschea nel prossimo quinquennio, il terzo è che adesso basterà portare in comune un contratto per l'affitto di un capannone messo in buona posizione (via Milano, per esempio) che ti danno il cambio di destinazione d'uso e il quarto è che tale cambio, secondo chi se ne intende, sarebbe fuori legge.

Fatto il riassunto, eccoci alle varie espressioni. La comunità di Assalam si dice dispiaciuta di tutto quanto avvenuto e chiede ai responsabili del centro culturale cremasco islamico prima di scusarsi e poi di dimettersi. Se lo faranno, loro sono disposti a parlare, a indire elezioni e a formare una comunità sola. Detto questo, i dirigenti di Assalam si tolgono anche qualche sassolino nei confronti del sindaco Bonaldi, che adesso dice di essere sempre stata disponibile al cambio di destinazione d'uso. Peccato che loro siano saliti due volte dal sindaco con questa richiesta per un capannone in via Milano e un altro in zona S. Carlo e le loro richieste siano state sempre respinte. Come disattese le richieste di una sala per il ramadan, sala concessa quest'anno a entrambi e di fatto assegnata all'altra comunità, quella non ammessa al bando.

Caustici anche gli esponenti di Forza Italia, parte consiliare. Beretta, Ancorotti e l'esperto architetto Enzo Bettinelli hanno prima sbeffeggiato un'amministrazione capace solo di fare casino e poi hanno dichiarato che il cambio di destinazione d'uso non è possibile perché prima è necessario seguire la legge regionale sui luoghi di culto e poi vedere se ci sono le prerogative per accordare quanto richiesto.

E il bando lunare? Semplice: secondo la legge islamica i soldi per costruire un luogo di culto devono venire dal popolo; i soldi necessari possono essere trovati in prestito ma non devono essere gravati da alcun interesse; il luogo di culto non può passare di mano dai musulmani al comune. Fine del bando.

Nella foto, gli esponenti del gruppo Assalam