Cremasco, 19 marzo 2018

Risposta di 16 sindaci alle critiche mosse da Andrea Agazzi e difesa di Scrp come braccio operativo slegato da vincoli.

A seguito delle dichiarazioni apparse su alcune testate circa la disponibilità della Lega Nord ad assumere la guida del territorio cremasco, è indispensabile puntualizzare alcuni argomenti di merito e di metodo.

Le dichiarazioni fanno cenno a una presunta mancanza di leadership territoriale, che avrebbe messo in stallo la riflessione relativa al futuro della società partecipata SCRP, individuando poi come causa di tutti i Mali il sindaco Stefania Bonaldi, con attacchi personali che nulla hanno a che vedere col dibattito politico sui temi di interesse sovracomunale.

All’arroganza con la quale il segretario leghista velatamente si autoproclama "leader" del territorio cremasco, noi sindaci rispondiamo che la guida territoriale non può essere ottenuta da un giorno all’altro con semplici e pretestuosi proclami a mezzo stampa, soprattutto da parte di chi in questi anni è stato alla finestra, talora anche remando contro al lavoro quotidiano dei sindaci provenienti da tutte le aree politiche. E sottolineiamo, tutte. Decliniamo quindi con decisione l’offerta di leadership da parte di Andrea Agazzi.

C’è un secondo aspetto molto più sottile, che alcuni rappresentanti di partito, in questo caso della Lega, sembrano dimenticare. Vorrebbero far venir meno la legittimazione dei Sindaci eletti liberamente dai cittadini dei Comuni del territorio. Forse varrebbe la pena ricordare a tutti e soprattutto ai partiti politici, che i Sindaci in questo momento sono gli unici che nel farraginoso e contorto modello elettorale italiano, vengono eletti direttamente dai cittadini.

Mettendoci la propria “faccia”, questi sindaci hanno scelto lo spazio nel quale lavorare insieme affrontando temi scottanti come quello dell’Ospedale allora e quello dello Sviluppo economico e dell'Università oggi. Uno stare insieme che ha permesso di ricostituire l’Area Omogena, con un coordinamento che sta affrontando temi decisivi e progetti strategici per il territorio. La banda ultra larga, i problemi legati alla scuola, l'integrazione socio-sanitaria ed il tentativo di valorizzare i tre poli economici di eccellenza del nostro territorio, Cosmesi, Meccanica di precisione e Agroalimentare.

In tutto questo è e rimarrà fondamentale avere a disposizione strumenti operativi slegati dalle rigidità dei vincoli che ogni Sindaco è costretto ad affrontare all’interno delle strutture comunali. Questo braccio operativo, adeguatamente strutturato e adattato alle nuove sfide, siamo convinti che non possa essere altro che SCRP. La tanto vituperata società che viene vista da certi ambienti politici (in primis dalla Lega Nord), come un “carrozzone da demolire”, una sentenza di condanna a morte per colpe immaginarie o per mancata, effettiva conoscenza, o per pregiudizi di parte.

Si commentano da soli invece gli attacchi personali alla figura del sindaco Stefania Bonaldi. Il segretario accusa in modo totalmente ingiustificato il Sindaco di Crema di essere figura divisiva. In realtà l’unico che sta cercando, da dietro le quinte, di mettere i sindaci l’uno contro l’altro e far naufragare, sulla pelle dei cittadini cremaschi, gli importanti progetti avviati è proprio il segretario leghista. In tutte le occasioni Bonaldi è stata in prima linea, dando una mano nei gruppi di lavoro interni e, da sempre, impegnata in un’estenuante attività di mediazione verso i sindaci più critici.

Crema non ha mai rappresentato né prima, né adesso un elemento divisivo, né tantomeno ha fatto prevaricare con arroganza il proprio peso, come qualcuno, forse per altri scopi, vorrebbe far credere. Crema, pur consapevole del proprio ruolo, sta lavorando come tutti i comuni, nel Coordinamento, in supporto al suo Presidente Aldo Casorati e nelle assemblee, che poi alla fine sono gli organi sovrani. Anche qui, le leadership si conquistano sul campo, con il lavoro di tutti i giorni e soprattutto avendo la consapevolezza che è una squadra che vince e mai un uomo solo al comando, ma forse questo non appartiene alla cultura di molti.

L’anno prossimo andranno ad elezioni molti comuni del territorio, quella sarà l’occasione per ribaltare o confermare chi nei precedenti cinque anni ha governato, ma non prima di allora. Fino a quel momento saranno i sindaci eletti a scegliere leadership territoriali, assetti strategici e obbiettivi da perseguire, non certo i segretari dalle stanze dei partiti. Gli amministratori non sono disposti ad essere considerati alla stregua di burattini, da muovere secondo la volontà delle segreterie di partito.

i sindaci

Doriano Aiolfi Bagnolo Cremasco

Roberto Barbaglio Pianengo

Fabio Calvi Rivolta d'Adda

Ilaria Dioli Casaletto Vaprio

Giuseppe Figoni Torlino Vimercati

Pietro Fiori Castelleone

Marco Ginelli Ripalta Arpina

Agistino Guerini Rocco Campagnola Cremasca

Guido Ongaro Madignano

Alessandro Pandini Montodine

Raffaele Perrino Cremosano

Luigi Poli Spino d'Adda

Maria Luise Polig Pandino

Walter Raimondi Pieranica

Gianluca Savoldi Moscazzano

Alex Severgnini Capergnanica


Di seguito l'intervento di Andrea Agazzi (segretario cittadino della Lega nord)

Da qualche settimana (per non dire mesi), il futuro di SCRP è al centro del dibattito politico locale. Liquidazione della società o trasformazione in società In-House sono solo alcune delle ultime proposte che abbiamo potuto leggere ed ascoltare dai protagonisti della vicenda, nonché soci di SCRP: i Sindaci.

Ho la giusta preoccupazione per questa partita perché se da un lato una soluzione è da trovare in tempi ragionevoli, è anche vero che i continui rinvii (siano essi della società stessa o del Legislatore) non possono certamente essere indicatore di una situazione di scadenza ravvicinata o di emergenza.

La vera preoccupazione è legata alla mancanza di leadership nel Cremasco, peraltro non frutto di una mia valutazione politica, ma risultato di quanto emerso ascoltando e leggendo tanti sindaci del Territorio.

Il secondo mandato del Sindaco Bonaldi doveva essere strettamente legato ai temi territoriali, ma sta risultando una figura più divisiva che costruttiva all’interno del territorio e di questo non posso che esserne deluso in quanto sarei solamente felice di vedere il Cremasco unito e compatto verso il futuro.

Purtroppo è evidente che il metodo impiegato a Crema, dove ogni critica viene rigettata al mittente con un’arroganza senza pari, non è replicabile con i colleghi sindaci pari grado.

Per descrivere al meglio la situazione prenderò in prestito le parole di un dirigente del Partito Democratico: “ Io penso che tu non ti stai mostrando, in questa fase, all’altezza del ruolo che ricopri e cioè penso che non stai mostrando, in questi passaggi delicati, la statura di un leader anche se a volte, purtroppo, coltivi l’arroganza dei capi”.

Le elezioni del 4 Marzo hanno però offerto una risposta chiara da parte dei cittadini alla politica locale: il centrodestra è, largamente, la prima forza politica sul Territorio e la Lega il primo partito in assoluto.

Questo risultato, di cui ringraziamo i cremaschi, ci impone di esercitare la responsabilità di federare il territorio in un dialogo che porti a delle soluzioni.

Per farlo occorre però fissare dei punti di partenza, perché se oggi ci troviamo a dibattere sul futuro di SCRP i motivi sono molteplici.

Anzitutto è corretto dire che ci troviamo davanti ad un problema e, il primo passo per trovare una soluzione, è ammettere di averlo (cosa alquanto difficile per qualche membro della sinistra locale).

In tema di Territori e Partecipate, se oggi ci troviamo in questa situazione lo dobbiamo proprio alla stessa sinistra che negli ultimi anni è riuscita, nell’ordine:

  • farsi bocciare il decreto Madia dalla Consulta, salvo poi riscriverlo nel corso dell’anno successivo (totale: 3 anni per un decreto!)
  • ridurre sul lastrico le Province con una riforma, la “Del Rio”, che -udite, udite- ha svuotato le stesse delle risorse economiche e della possibilità di eleggerne i rappresentanti da parte i cittadini; il tutto senza però cancellarle ed affidarne le competenze ad altro Ente, in quanto sarebbe stato affrontato dallo storico Referendum del 4/12/2016. Non ricordo molto bene come si siano espressi gli italiani quel giorno (magari me lo farò spiegare dal neo-eletto consigliere regionale, quello del pro-centralismo e No-autonomia), ma sono sotto gli occhi di tutti i risultati che questa riforma monca hanno causato.
  • schierarsi apertamente contro il Referendum sull’Autonomia della Lombardia (qui invece ricordo abbastanza bene il risultato) perché “è come chiedere ad una mamma se vuole bene al proprio figlio”. Ecco, per come è stato gestito il Paese negli ultimi anni, forse era meglio tacere piuttosto che formulare un simile paragone.

Come rappresentate locale della Lega, primo partito del cremasco, voglio però sgomberare ogni possibile dubbio: il Cremasco deve rimane unito, ma il “Territorio” non è, e non sarà mai, una S.P.A..

Le Partecipate sono “SOLO” uno strumento degli Enti Locali (quindi della politica) per compiere determinati processi attraverso l’impiego di risorse economiche che tutti noi contribuiamo a fornire, ma rimangono soggetti giuridici, regolati da apposite Leggi, che hanno lo scopo di portare a termine i progetti che la politica e la cittadinanza ritengono strategici.

Al contrario, il Territorio è Cultura, è Storia, è Crescere, è Dialetto, è Campagna, è Paese e Città, è Futuro, è Vivere, è molto di più di una S.P.A.

Questi due concetti non possono e non devono fondersi: il Cremasco esiste ed esisterà a prescindere dal futuro assetto di SCRP, anche se la politica è chiamata a dare soluzione ed esprimere una leadership.

Senza nessun tipo di arroganza, ma al contrario con l’umiltà e la serietà di dover offrire un’alternativa alla visione della sinistra, ritengo sia necessario unire le personalità politiche ed istituzionali del Territorio in un momento di riflessione sul futuro della società SCRP e per questo, mi metto a disposizione.

Segretario Lega Crema

Andrea Agazzi