Crema, 20 febbraio 2016 - “Se la Bonaldi non ci va, ci andiamo noi”. Dieci sindaci, coordinati dal comitato che vuole la riapertura del nostro tribunale, disposti ad andare a Roma a chiedere al ministro di Giustizia Orlando di riaprire il nostro presidio di giustizia. Ed è guerra aperta tra comitato e amministrazione. Mentre da una parte tre consiglieri comunali d'opposizione, Paolo Patrini, Antonio Agazzi e Tino Arpini, presentano una mozione nel prossimo consiglio comunale per chiedere a tutti i partiti di appoggiare l'iniziativa che vuole la riapertura del tribunale, dall'altra Martino Boschiroli, che fa parte di questo comitato, sta mettendo insieme alcuni sindaci del cremasco e chiedendo al ministro Orlando e al sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri, di riceverli e di prendere in considerazione l'idea di riaprire il tribunale. Tutto questo senza il sindaco di Crema che ha espresso chiaramente e più volte l'intenzione di non percorrere questa strada. “Il nostro primo cittadino – afferma Boschiroli – è mosso da fini politici. Il suo partito, il Pd, ha chiuso il tribunale e lei non vuole andarci contro. Ma noi, con lei o senza di lei, andremo a Roma per far valere le nostre ragioni, facendo presente che il presidio di giustizia di Cremona non ce la fa, che nel cremasco ci sono infiltrazioni mafiose e che la chiusura di Crema si è dimostrata antieconomica, viste le spese che il tribunale di Cremona ha dovuto affrontare per inglobare il presidio cremasco”.