Crema News - Deprezzamento di valore e affidamento di incarichi Crema News

Crema, 16 ottobre 2018

E’ da parecchio tempo che Fratelli d’Italia rileva situazioni non convincenti nella gestione di Scrp. Non ha mai quadrato la gestione societaria, patrimoniale, finanziaria, operativa. Siamo stati facili profeti nel prevederne l’involuzione fino a raggiungere la sostanziale inutilità. Scrp si sta volatilizzando. Ed in termini peggiori di quelli che neanche osavamo immaginare. Speriamo perlomeno che il patrimonio si salvi. Le evoluzioni dell’ultimo periodo non sono certo confortanti. Scrp è sempre stata sbandierata come società solida, sia patrimonialmente che finanziariamente. Dal 1° di ottobre a oggi le giravolte sono state tante. Il comune di Crema approva una delibera di consiglio per la liquidazione, sostanzialmente inutile. Tre giorni dopo, il 4, si svolge l’assemblea dei soci che approva la liquidazione, con tanto di figuraccia verso i dipendenti, prima invitati e poi allontanati insieme ai giornalisti, denotando già in sé una gestione certo non brillante. Passano poche ore e quattro sindaci soci presenti in assemblea, formalizzano alcuni “distinguo” sulla vicenda. Si parla di “atto di fede” e della necessità di una “seria analisi”. Quindi all’assemblea dei soci è stato presentato un piano di liquidazione incompleto e nemmeno ponderato con una seria analisi? Ma questo è il modo di gestire un’operazione che riguarda 60 milioni di euro (patrimonio lordo) di soldi dei cittadini? È meglio non esprime giudizi.

Entrando nella sostanza, il percorso di liquidazione prevederebbe il confluire di Scrp in Consorzio.it (è come se un giornale di provincia acquisisse il Corriere della Sera) e la cessione di tre attività. E qui i dubbi aumentano. Scrp ha qualche difficoltà? Si cedono le attività, per pagare i debiti? Non sarà poi così facile, visto che, per esempio, Biofor è da tempo sul mercato, ma nessuno la vuole. Forse che il vero valore del patrimonio vada rivisto al ribasso? Forse va dimezzato? Se così fosse il patrimonio netto si avvicinerebbe allo zero. Più che comprensibile dunque che gli otto sindaci “dissidenti” abbiano intrapreso un’azione di tutela al fine di ottenere quanto spettante alla data in cui è stata formalizzata la richiesta di recesso. Se, per ipotesi, il valore del patrimonio lordo dovesse essere rivisto al ribasso, poniamo da 60 a 40 ml, il patrimonio netto passerebbe da 30 a 10 ml. I “dissidenti”, in linea teorica, dovrebbero incassare non tre, ma solo un milione di euro. Ma anche i non “dissidenti” si troverebbero con 1/3 del capitale. Ci troveremmo di fronte alla volatilizzazione di 20 ml di euro. Mediamente 500mila euro per ciascun comune, dove però Crema perderebbe molto più. Se si materializzasse questo scenario, chi ha amministrato dovrebbe forse preoccuparsi? I più tranquilli resterebbero i “dissidenti”. Quanto spettante qualcuno dovrà pagarlo. Che vengano chiamati a rispondere Scrp, Consorzio.it, il consiglio di amministrazione, redattori e revisori del bilancio, financo ai soci, cioè i sindaci? Tutte le valutazioni esposte in bilancio sono state improntate alla prudenza? In questo scenario, come Fratelli d’Italia, rimarchiamo sia la “profezia”, che ironicamente si sposa con l’atto di fede, sia il coinvolgimento delle forze politiche (sostanzialmente tutte, o quasi) che hanno, in tutti questi anni, gestito in maniera non ottimale Scrp. Che i cittadini traggano le conseguenze. Fratelli d’Italia ha da sempre sollevato dubbi sulle partecipate, venendo spesso derisa. Adesso però non sorridiamo, anzi piangiamo perché i soldi così gestiti erano di tutti. Abbiamo perso tutti.

P.S. Ultima farsa. Pur essendo in liquidazione, il comune di Crema affida (a titolo sperimentale) un incarico a Scrp per la verifica su quattro servizi in concessione, peraltro di peso. Scrp ha 30 gg di tempo per presentare una relazione “seppur sommaria”. Compensi riconosciuti: mille euro + iva (come rimborso spese). I casi sono due. O la relazione è talmente sommaria da essere inutile o il personale lavorerà per Crema, pagato da tutti i comuni soci.

Giovanni de Grazie (Circolo Cittadino Fratelli D’Italia)

Nella foto, un consiglio di Scrp