Crema, 17 aprile 2016 - Incredibile la politica: parlano del cremasco e non invitano alcun sindaco della zona. E questo non va bene. Quindi il sindaco di Casale, Antonio Grassi, lancia un appello ai colleghi primi cittadini per essere presenti in una riunione dove il cremasco deve contare e dire la sua.

«Considerato che nella delibera di convocazione del tavolo di confronto con il sottosegretario regionale Daniele Nava che si terrà il 22 aprile a Cremona, non sono stati invitati né l’Area omogenea cremasca in quanto ufficialmente non ancora istituzionalizzata, né il comune di Crema e pertanto a rappresentare, appunto il Cremasco sarà il presidente della Provincia, mi pare necessario che i sindaci del nostro territorio siano comunque presenti. In che modo? Nello stesso modo con il quale si sono recati in consiglio regionale durante la discussione sulla riforma sanitaria. In sostanza una delegazione di sindaci cremaschi dovrebbe chiedere di assistere come uditori all’incontro, quindi senza diritto di parola. In caso di rifiuto dovrebbero fare sentire la loro presenza sostando nell’atrio della sala dove si svolge la riunione. Sarebbe un segnale forte e inequivocabile della volontà del Cremasco di contare in quella che si annuncia la divisone dei pani e dei pesci del territorio lombardo. Nulla da recriminare sulla correttezza del presidente della Provincia, del quale mi fido, ma la presenza dei sindaci cremaschi a Cremona rafforzerebbe quanto scritto nel documento redatto dagli stessi sindaci e che Vezzini dovrebbe consegnare a Nava»

Nella foto, Antonio Grassi, sindaco di Casale Cremasco